Luca Zaia sui cinesi che mangiano i topi dice di essere stato frainteso

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-02-29

Ieri Luca Zaia ha dato bella mostra di sé su Antenna3 sostenendo che gli italiani e i veneti sono campioni d’igiene e che invece i cinesi “mangiano topi” e altre schifezze, senza sapere che quelle abitudini alimentari esistono in Cina, ma sono seguite da una minoranza della popolazione e di solito osteggiate dagli altri. L’Ambasciata …

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Ieri Luca Zaia ha dato bella mostra di sé su Antenna3 sostenendo che gli italiani e i veneti sono campioni d’igiene e che invece i cinesi “mangiano topi” e altre schifezze, senza sapere che quelle abitudini alimentari esistono in Cina, ma sono seguite da una minoranza della popolazione e di solito osteggiate dagli altri.

L’Ambasciata della Cina ha pubblicato una dichiarazione su Twitter in cui parla di “offese gratuite” da parte di “un politico italiano”, senza nemmeno nominare il governatore del Veneto.

In una dichiarazione successiva rilasciata all’ANSA e nell’intervista che compare oggi sul Corriere della Sera Zaia riesce nel miracolo intellettuale di sostenere di essere stato frainteso e volutamente strumentalizzato:

Quand’è che ha visto un cinese mangiarsi i topi vivi come ha detto in tv?
«È tutto il giorno che vengo massacrato per quel video. Nella migliore delle ipotesi sono stato frainteso, nella peggiore strumentalizzato».

Non è lei che quello che parla?
«Sì, certo. Quella frase mi è uscita male, d’accordo. Se qualcuno si sente offeso, mi scuso. Non era mia intenzione fare il qualunquista e tanto meno generalizzare. Intendevo fare una riflessione più compiuta».

L’hanno criticata quasi tutti, da Calenda all’ex ministra Grillo. Cosa voleva dire?
«Volevo parlare delle fake news e dei video che hanno girato prima che l’epidemia arrivasse da noi. Hanno preparato la culla per il neonato. Qui non è arrivato il virus, ma il virus della Cina. Prova ne sia l’aumento esponenziale della diffidenza nei confronti dei cinesi, creata dai social».

Nel video incriminato le sue considerazioni sulla loro igiene sono una terapia d’urto?
«Volevo solo dire che le certificazioni sul fronte della sicurezza alimentare e sanitaria variano da Paese a Paese. Era una riflessione a 360 gradi su un Paese che ha metropoli moderne e altre zone che sono il loro esatto opposto».

Leggi anche: Luca Zaia e i cinesi che mangiano i topi vivi

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