Luca Zaia è fatto così: prima chiede che tutto il Veneto sia zona rossa e poi protesta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-08

Leggete le dichiarazioni del governatore del Veneto oggi. E guardate cosa diceva soltanto quattro giorni fa: l’esatto contrario

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Luca Zaia diceva appena quattro giorni fa: “Siamo preoccupati della salute di tutti i veneti”. “Noi ci consideriamo tutta una zona rossa, trovo assurdo pensare che lo sia solo una parte della Lombardia, così come per il Veneto e l’Emilia-Romagna”. Le dichiarazioni sono state rese arrivando alla sede della Protezione Civile di Marghera per la video conferenza di quel pomeriggio col premier Conte sul coronavirus.

Luca Zaia è fatto così: prima chiede che tutto il Veneto sia zona rossa e poi protesta

Luca Zaia, quando il governo dichiara zone chiuse la Lombardia e 14 province tra cui tre venete (Venezia, Padova e Treviso), cambia idea:

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, critica il decreto del premier Giuseppe Conte sul coronavirus considerando “esagerata e inopportuna” la decisione di definire area rossa le tre province venete e chiede quindi lo stralcio di esse. Zaia ha sottolineato che “non è stato interpellato per un parere prima della definizione del decreto e che l’ultimo contatto con Conte è stato prima di mezzanotte”.

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E non solo: ai microfoni di Rtl 102.5 il governatore fa anche sapere che “Il comitato scientifico della Regione Veneto questa notte mi ha preparato una relazione per dire di togliere le tre province venete, che io ho mandato alle due del mattino. Poi ho scoperto che avevano già deciso, firmato e fatto tutto”. E aggiunge: “Noi continuiamo a dire che vogliamo che le nostre tre province escano da questa idea di zona rossa, rispettiamo le regole, però non vogliamo avere tre province dentro sulla base di quella classificazione”. E ancora: “La gente vuole capire come regolarsi per quanto riguarda il lavoro. Io non do risposte per il Governo perché non l’ho scritto io. Da come l’ho letto io, e spero non ci siano altre follie, il decreto deve permettere ai cittadini di spostarsi e andare a lavorare per gli spostamenti necessari. Dopodiché c’è tutto il tema delle merci che secondo me non e’ chiaro, quello deve essere libero altrimenti vuol dire ammazzare le aziende”. Questo, non ci crederete, è lo stesso Zaia che quattro giorni fa diceva: “Siamo ormai toccati da vicino da un lato perché i focolai ci sono in tutte le province del Veneto, dall’altro perché comunque il danno diretto e indiretto l’economia lo subisce sempre, sia che abbia un cittadino malato sul suo territorio o che non ce l’abbia. Noi porteremo avanti questa sfida facendo capire che realtà come le nostre, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, rappresentano sostanzialmente il Pil italiano, e quindi la recessione del Veneto è la recessione del Paese”.

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