Opinioni
Lorenzo Guidotti: il prete che dà la colpa alla minorenne che ha subito uno stupro
neXtQuotidiano 09/11/2017
“Mi spiace ma… Se nuoti nella vasca dei piranha non puoi lamentarti se quando esci ti manca un arto… cioè… A me sembra di sognare!! Ma dovrei provare pietà? No!! Quella la tengo per chi è veramente VITTIMA di una città amministrata di *****, non per chi vive da barbara con i barbari e poi […]
“Mi spiace ma… Se nuoti nella vasca dei piranha non puoi lamentarti se quando esci ti manca un arto… cioè… A me sembra di sognare!! Ma dovrei provare pietà? No!! Quella la tengo per chi è veramente VITTIMA di una città amministrata di *****, non per chi vive da barbara con i barbari e poi si lamenta perché scopre di non essere oggetto di modi civili. Chi SCEGLIE la cultura dello SBALLO lasci che si ‘divertano’ anche gli altri…”. Sono le parole con cui un sacerdote di Bologna, don Lorenzo Guidotti, ha commentato sulla sua pagina Facebook (che non ha profilo pubblico ma solo per amici) la notizia di una 17enne che il 3 novembre ha denunciato di essere stata violentata in un vagone della stazione, dopo una serata in cui si era ubriacata. E’ il sito di Radio Città del Capo a riportare il post di Guidotti, parroco della chiesa di San Domenico Savio, pubblicando lo screenshot del messaggio, apparso la sera del 6 novembre.
La minore ha riferito di aver passato la serata nella zona di piazza Verdi con alcuni amici e di aver bevuto molti alcolici. Ad un certo punto si è accorta di non aver più il cellulare e un giovane magrebino si sarebbe offerto di aiutarla, dicendole di seguirlo. I due sarebbero quindi arrivati in stazione, dove la giovane sostiene di aver subito la violenza sessuale. Si sarebbe svegliata solo la mattina dopo, seminuda e senza più la borsa con sé. Successivamente Guidotti ha provato sempre su Facebook a correggere il tiro: “Il mio non è un attacco alla ragazza, ci mancherebbe, ma un tentativo di far PENSARE gli altri ragazzi e i loro genitori… e, magari, anche chi amministra la cosa pubblica. Chissà forse proprio grazie alle PAROLE FORTI e a QUESTO ARTICOLO, il messaggio arriva a chi altrimenti non avrei mai raggiunto. Vogliamo aspettare la seconda vittima, la terza, la quarta, ecc? IO NO!”.