In Austria i no vax si arrendono: picco di vaccinazioni dopo la minaccia del “lockdown” selettivo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-08

Nel primo giorno di “lockdown” selettivo per i no vax, in Austria si registra un boom di vaccinazioni: in Tirolo, con 3.200 prime dosi, il numero è triplicato rispetto ai fine settimana precedenti

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La stretta dell’Austria contro i no vax sta dando ragione al governo di Vienna: da oggi, infatti, entra in vigore in tutto il Paese un “lockdown” selettivo soltanto per chi non si è vaccinato, e la nuova disposizione voluta dal Cancelliere federale, il conservatore Alexander Schallenberg, ha portato un aumento sensibile delle inoculazioni. In Tirolo, con 3.200 prime dosi, il numero è triplicato rispetto ai fine settimana precedenti, scrive la Tiroler Tageszeitung. L’esclusione dalla vita sociale di chi non si è ancora immunizzato sembra aver sortito gli effetti sperati, così come fu in Italia per l’introduzione del Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro.

Toti apre a un “lockdown” in Italia per i non vaccinati

Per quanto riguarda invece l’ipotesi di emulare nel nostro Paese il modello austriaco, che prevede l’impossibilita per chi non è immunizzato o guarito dal Covid negli ultimi sei mesi (la cosiddetta “regola 2G”) di accedere in tutti quei luoghi dove prima bastava anche un tampone negativo (“regola 3G”), come ristoranti, hotel e eventi sportivi, ieri è arrivata un’apertura anche da parte del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Non mi farebbe scandalo – ha detto intervistato da Tgcom – anche a tutela degli stessi non vaccinati. Del resto, una persona non vaccinata corre un rischio triplo o quadruplo, e mette a rischio anche chi si è sottoposto a vaccino”.

Il parere del Cts sul “lockdown” per i no vax

Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli, sostiene invece che la proposta adottata oltralpe e sia “non proponibile e non considerabile nel nostro Paese”. Oltretutto, la pressione sugli ospedali è lontana dalle soglie di riempimento (10% nelle terapie intensive, 15% nei reparti ordinari) che farebbero scattare nuove restrizioni per contenere il contagio. Lo conferma anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che guardando alle vacanze invernali ha dichiarato: “Se i reparti ospedalieri tengono non scatteranno misure e sarà un Natale come gli altri prima del Covid. Sarà l’eventuale pressione sugli ospedali a far scattare le misure nei territori, in base al sistema dei colori”.

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