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Lockdown soft con 30mila casi giornalieri? Le ipotesi per la nuova stretta

neXtQuotidiano 09/03/2021

Super zona rossa nei fine settimana: il lockdown soft scatterebbe se vengono superati i 30mila contagi giornalieri. Oggi il CTS si riunisce per dare un parere sulla necessità di nuove misure. Che prevederebbero anche la zona arancione scuro durante la settimana. Con scuole e bar e ristoranti chiusi

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Nuove restrizioni in arrivo per contenere la terza ondata dell’epidemia COVID? L’ipotesi diventa sempre più concreta. La soglia dei 30mila casi giornalieri potrebbe far scattare la cosiddetta super zona rossa in Italia, nei weekend, mentre durante la settimana su tutto il territorio nazionale varrebbero le misure valide in zona arancione scuro. Ovvero scuole di ogni ordine e grado chiuse come bar e ristoranti.

Lockdown soft con 30mila casi giornalieri? Le ipotesi per la nuova stretta

“Ci troviamo tutti di fronte, in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di piu’. La pandemia non e’ ancora sconfitta ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana. Voglio cogliere questa occasione per mandare a tutti un segnale vero di fiducia. Anche in noi stessi”: così ieri Draghi ha parlato, nel suo messaggio alla commissione Pari opportunità in occasione dell’8 marzo, della nuova emergenza COVID. Oggi il CTS dovrebbe decidere in merito alla necessità di nuove restrizioni. Che potrebbero scattare se si supera la soglia dei 30mila casi giornalieri, spiega Repubblica:

Il parere del Cts dovrebbe arrivare oggi stesso. Fotograferà la diffusione del virus e cercherà di rispondere a una domanda: servono nuove misure? Qualcosa andrà fatto, dovrebbero sostenere gli scienziati. Soprattutto se il contagio nazionale dovesse superare una soglia critica, che potrebbe essere indicata attorno ai trentamila casi giornalieri. Appena ricevuto il responso, l’esecutivo farà il punto su eventuali nuovi interventi. Prima con la cabina di regia. Poi, nelle ore successive, con un vertice tra Mario Draghi e i capi delegazione di maggioranza. Le opzioni sono sempre le stesse, se si stabilirà di agire, e ruotano attorno al lockdown nazionale. Molto dipenderà dai dati delle prossime 48 ore. Ma è possibile che alla fine si decreti un arancione scurissimo (o rosso) per i feriali, accompagnato dal rosso nei festivi

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Foto IPP/Fabio Cimaglia
Roma 17/02/2021
Mario Draghi chiede la fiducia in Senato
Nella foto: Mario Draghi lascia il Senato

Come abbiamo spiegato ieri chiudere di nuovo assumerebbe questa volta un nuovo significato: quello di raffreddare la curva per consentire in poche settimane di accelerare la campagna vaccinale. Ieri si è tenuta proprio su questo tema una riunione in cui il presidente del Consiglio ha incontrato i ministri della Salute e per gli Affari regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il Commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo, il capo della Protezione Civile Curcio e l’ad di Poste Del Fante. Hanno svolto una riunione di aggiornamento sullo stato di implementazione del piano vaccini e degli interventi di carattere logistico. Draghi nel suo discorso ha poi sottolineato: “Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli”. I dati di ieri, 13.902 contagiati e 318 morti, sono ancora lontani dalla soglia che farebbe scattare nuove misure. Che prevederebbero anche nelle regioni in zona gialla, se ci fosse il lockdown nel fine settimana, la chiusura di negozi, bar e ristoranti mentre adesso è possibile tenere i locali pubblici aperti fino alle 18. Dove saranno chiuse le scuole saranno chiusi anche i negozi, e saranno consentiti solo l’asporto e le consegne a domicilio. Spiega La Stampa:

La speranza di invertire la curva attraverso i vaccini si incrocia con le scelte che il governo farà a ore sulle chiusure. Le resistenze sul lockdown sono fortissime, ma una zona rossa più o meno generalizzata avrebbe l’indubbio vantaggio di facilitare lo scorrimento delle iniezioni. I numeri di ieri fanno sperare in un raffreddamento della crescita dei casi, ma gli esperti del Cts hanno comunque tracciato la linea dei 30 mila casi oltre la quale entrerebbero in vigore le misure. Sicuramente scatterebbe la nuova regola che, indipendentemente dall’Rt, spedisce in rosso le regioni che superano i 250 casi a settimana ogni 100mila abitanti. Con i numeri di oggi andrebbero in lockdown Emilia, Abruzzo, Marche e Trentino

Che una nuova stretta sia all’orizzone viene confermato anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che in un’intervista ad Avvenire oggi spiega: “Stiamo entrando nella terza ondata del Covid. Secondo i dati scientifici che abbiamo, il picco lo avremo a fine mese. Questo inevitabilmente ci spinge a misure più restrittive per cercare di fermare il trend dei contagi. Comprendo la difficoltà di cittadini, imprese, famiglie, di chi ha ricevuto l’impatto più forte da questa crisi, ma abbiamo sempre agito considerando la vita e la salute pubblica una priorità”. L’obiettivo è quello di vaccinare, come ha spiegato pochi giorni fa il ministro Speranza, tutti gli italiani entro la fine dell’estate. Sfruttando le peculiarità dei vari vaccini, spiega il Corriere:

I vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna continueranno a essere usati per le persone con più di 80 anni e per i fragili, categoria già definita da una tabella del programma elaborato dal governo precedente. E che prevede quattordici voci tra le quali i malati oncologici, gli immunodepressi, i disabili, i gravemente obesi. L’altro binario riguarda invece AstraZeneca, che ieri ha avuto l’annunciato via libera anche per le persone con più di 65 anni ma in buona salute. E Janssen, il vaccino della Johnson & Johnson che entro questa settimana dovrebbe essere autorizzato nell’Unione Europea e quindi in Italia

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