Lo Stato sono loro, raga

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-06

Carla Ruocco cita Calamandrei per difendere Di Maio. Ma dei libri non bisogna leggere la copertina e basta, sennò si rischia di cadere in equivoco

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Nei giorni scorsi era nata una polemica per la frase “Lo Stato siamo noi adesso” pronunciata da Luigi Di Maio durante la manifestazione del 2 giugno mentre sul palco c’era Sergio Bramini, imprenditore fallito a causa dei crediti non incassati da aziende municipalizzate: non appena Di Maio ha cominciato a raccontare la storia è partito qualche fischio, che il ministro dello Sviluppo e del Lavoro (assente sul caso Sacko) ha rintuzzato con la frase “Non fischiate, adesso lo Stato siamo noi”.

luigi di maio lo stato siamo noi

Mattia Feltri sulla Stampa era partito all’attacco della frase infelice, spiegando che ” Lo Stato non siamo noi che abbiamo vinto le elezioni, noi al governo: lo Stato siamo noi tutti quanti. Lo Stato siamo noi, come la intende Di Maio, declinata al plurale, è roba da Re Sole, che la declinò al singolare”. Ma anche altri avevano stigmatizzato le parole di Di Maio. A quel punto però è scesa in campo la sempre molto acuta Carla Ruocco, che da solita grande esperta come ai bei tempi dei litigi in Campidoglio ha tenuto a segnare un punto in favore di Di Maio: ““Lo Stato siamo noi” è una citazione in onore di Piero #Calamandrei, uno dei nostri Padri Costituenti, e non un riferimento a Luigi XIV”, spiegava piccata su Twitter.

carla ruocco

Oggi però è arrivata la controreplica di Mattia Feltri, che ha chiarito il punto di Calamandrei:

Dei libri non bisogna leggere la copertina e basta, sennò si rischia di cadere in equivoco. Bisogna leggere anche tutte quelle parole fitte fitte che vengono dopo, sebbene occupino tante tante pagine. Se la nostra Carla lo avesse fatto, avrebbe scoperto due cose.

Prima: Calamandrei non ha mai detto né scritto «lo Stato siamo noi», quello è il titolo applicato a una raccolta definitiva e postuma dalla editrice Chiarelettere. Seconda: l’idea di Calamandrei, ben spiegata nell’introduzione del professore Giovanni De Luna, era l’opposto di quella di Di Maio, inclusiva e non esclusiva: nessuno è lo Stato, tutti devono essere lo Stato, un caposaldo della religione civile repubblicana.

Ma c’è un punto che Feltri non coglie: quello di estrapolare temi, frasi, piccole citazioni da un contesto per farle oggetto di una decodifica aberrante non è una casualità in cui è incappata la Ruocco ieri, ma un metodo di governo del MoVimento 5 Stelle, come dimostrano innumerevoli esempi. E quindi più che l’inquietudine per “Lo stato siamo noi” sarebbe meglio considerare con la giusta dose di sarcasmo che lo Stato adesso sono loro, raga.

EDIT: Luigi Di Maio su Facebook oggi torna nel suo stile sul tema:

luigi di maio lo stato siamo noi 1

Ricordiamo a tutti che nel video in cui pronuncia la frase Di Maio dice: “Adesso lo Stato siamo noi”. Ovvero, visto che il M5S ha vinto le elezioni e sta per formare un governo, non si stava riferendo al popolo o ai cittadini ma ai grillini al governo.

Leggi sull’argomento: La bufala del M5S al 43% dei sondaggi

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