Lo sfottò di Prodi a Renzi (senza nominarlo)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-08

Il professore all’attacco del governo Conte ma anche degli esecutivi di centrosinistra che lo hanno preceduto

article-post

In una lunga intervista rilasciata a Repubblica, Romano Prodi torna a parlare della situazione politica italiana e prima afferma che l’esecutivo Conte è di destra, poi sfotte anche i governi di centrosinistra dicendo che non sono sembrati per nulla di sinistra:

«Il governo del cambiamento non è il cambiamento del governo, sono due cose distinte. Cambiamento su quale programma, innanzitutto? Il problema è vedere cosa c’è dentro questo cambiamento. Bisogna capire qual è il compromesso reale di questo accordo. Io non condanno mai prima, ma ci sono blocchi di pensiero inconciliabili al governo insieme».

Ecco, partiamo da qui. Lei pensa che sia possibile attuare contestualmente misure come il non aumento dell’Iva, il taglio delle tasse, il reddito di cittadinanza…
«Se ho detto inconciliabile ho detto inconciliabile… Ma il problema vero è un altro. Ascoltavo il dibattito alla Camera, e mi viene da ripetere quello che ha detto il mio amico Arturo Parisi: “Io vedo una opposizione senza vedere una alternativa”. Ma non si può fare opposizione senza alternativa, questo è il punto. L’alternativa è parte essenziale del sistema democratico».

Per costruire una alternativa bisogna capire se questo sia un governo di destra o di sinistra. E se destra e sinistra esistano ancora. È di destra questo governo, secondo lei?
«Questa per me è una soluzione di destra. E penso anche che questo discorso che non c’è più né sinistra né destra è un discorso che non ha senso. Ci sono decisioni che in economia e in tutti i campi sono di sinistra oppure di destra. Oggi sono in crisi irreversibile i grandi partiti che rappresentavano sinistra e destra, ma la sinistra e la destra esistono ancora. Lo vedi nelle cose. In quello che fai, nella scuola o nel welfare ad esempio. Perché dire che non c’è più la destra e la sinistra? Questo è un problema serio».

romano prodi matteo renzi

Prima di questo esecutivo ha governato l’area che tradizionalmente è di sinistra…
«Ah sì?».

Lei dice di no?
«Io dico che c’è una crisi fortissima dei partiti tradizionali. Non solo della socialdemocrazia. C’è una gara a chi perde piu voti. Qui il problema è proprio ripartire ridiscutendo progetti politici del paese».

Magari partendo da un nuovo laboratorio politico per la sinistra. L’Italia è stata laboratorio per il berlusconismo, e poi per l’Ulivo. Oggi del grillo- leghismo. Può aprirsi un nuovo laboratorio per la sinistra?
«Io sono un osservatore non partecipante…».

Leggi sull’argomento: Ma allora l’ILVA si chiude o no?

Potrebbe interessarti anche