Opinioni

L'Italrugby lascia il ritiro perché la federazione taglia i soldi

neXtQuotidiano 15/06/2015

Niente accordo economico, e gli azzurri del rugby lasciano il ritiro della nazionale in vista della Coppa del mondo. Con un clamoroso gesto di protesta i giocatori si sono rifiutati di scendere in campo e sono tornati a casa, dopo che la federazione ha rivisto al ribasso i premi, legandoli ai risultati e non alla […]

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Niente accordo economico, e gli azzurri del rugby lasciano il ritiro della nazionale in vista della Coppa del mondo. Con un clamoroso gesto di protesta i giocatori si sono rifiutati di scendere in campo e sono tornati a casa, dopo che la federazione ha rivisto al ribasso i premi, legandoli ai risultati e non alla sola presenza in Nazionale.
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“La Federazione Italiana Rugby ha preso atto della volontà, manifestata ieri sera dai giocatori convocati in raduno a Villabassa con la Squadra Nazionale, di non prendere parte agli allenamenti e di non indossare materiale sportivo Fir sino al raggiungimento di un accordo economico per la partecipazione alla preparazione estiva ed alla Rugby World Cup di settembre in Inghilterra”. Lo scrive in un comunicato la Federugby. La presa di posizione di ieri sera non cambia la volontà del Consiglio Federale – pienamente condivisa dallo staff della Squadra Nazionale – “di raggiungere un accordo economico con i giocatori basato non sulla semplice partecipazione alle finestre internazionali ma su concreti principi meritocratici legati alla performance”. Una proposta definitiva è già stata presentata, in questi termini, ai rappresentanti dei giocatori. Il raduno di Villabassa, sulla base della situazione corrente, e’ stato interrotto e la preparazione alla Rugby World Cup riprenderà al raggiungimento di un accordo tra FIR e giocatori. Gli atleti convocati con la Nazionale sono a disposizione, con effetto immediato, delle rispettive Societa’ di appartenenza. “Sono deluso dall’atteggiamento assunto dagli atleti – ha dichiarato il Presidente federale Alfredo Gavazzi – non tanto per la situazione contingente ma perche’ tale decisione denota la non volontà di investire sulle proprie capacità sportive. L’offerta che è stata presentata è coerente con il nostro attuale posizionamento e con gli accordi in essere tra gli atleti e le Federazioni Tier 1 a noi più prossime nel ranking. Resto fiducioso che, come sempre, il buon senso prevarrà e, tutti assieme, potremo imprimere una svolta importante, in chiave futura, ai rapporti tra la Federazione e gli Azzurri, aumentando significativamente l’attenzione ai risultati ottenuti”.
La Federugby non dice la verità. E’ la reazione dei Giocatori d’Italia Rugby Associati, il due sindacato dei rugbisti, dopo il comunicato con cui la Fir ha “ha preso atto della volontà, manifestata ieri sera dai giocatori convocati in raduno a Villabassa con la squadra nazionale, di non prendere parte agli allenamenti e di non indossare materiale sportivo Fir sino al raggiungimento di un accordo economico per la partecipazione alla preparazione estiva ed alla Rugby World Cup di settembre in Inghilterra”. La replica della Gira, affidata ad una nota pubblicata sul profilo Facebook dell’associazione, è durissima. “Clamorosa dichiarazione inveritiera della F.I.R.: i giocatori si sono tutti presentati al raduno e resteranno al raduno! A questo punto chi si è assunto al responsabilità di fare un comunicato lesivo dell’onore e del decoro sportivo di ben 40 atleti nazionali di rugby, si assumerà le proprie responsabilità di fronte agli organi di giustizia sportivi e ordinari”, si legge. “La verità e tutta un’altra: stamattina i giocatori hanno chiesto un incontro al Presidente Gavazzi, il quale l’ha negato per impegni personali. Vista la situazione generale, i responsabili della F.I.R. hanno dichiarato lo scioglimento del raduno invitando i giocatori ad andarsene”, afferma la Gira. “Tuttavia, per rigirare la situazione a proprio favore, contestualmente all’ordine di allontanarsi dato ai giocatori è stato divulgato un comunicato che, come detto, ha rappresentato i fatti in maniera difforme dal vero. Ciò fatto, è arrivato un invito a Calvisano all’indirizzo di una delegazione di rugbisti: in parole povere, prima si è sparato contro gli azzurri e poi si è tesa loro la mano”, si legge ancora. “Vero è, piuttosto, che nessun accordo è stato raggiunto tra i Nazionali di Rugby e la F.I.R.. E non ci si riferisce solo alla questione dei compensi, ma anche a tutte le altre tematiche già messe sul tavolo della trattativa. I presupposti per la riuscita della spedizione azzurra ai Mondiali di Londra, dunque, sono pessimi, e non si vedono margini per ricucire lo strappo”, prosegue il comunicato. La posizione dei giocatori è chiara_ “Tutto ciò che Parisse & co. chiedono è solo una riapertura del dialogo ed un incontro di persona con il Presidente, che sembra avere, tuttavia, impegni più pregnanti. Mandare tutti a casa, dunque, è il bel modo di affrontare i problemi, e ancora ”migliore” è il tenore dell’odierno comunicato stampa federale. Che almeno si usi l’onestà intellettuale di presentare la realtà dei fatti in modo chiaro. Non ci sono parole”.

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