Anche Liliana Segre ammonisce Giorgia Meloni: “Inizi col togliere la fiamma dal logo del suo partito”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-12

La senatrice a vita è intervenuta oggi su “Pagine Ebraiche” commentando le ultime prese di posizione della leader di FdI Giorgia Meloni sul fascismo

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Un intervento necessario, che è arrivato dalla persona più adatta a compierlo. Dopo la lezione della candidata dem Elly Schlein, anche la senatrice a vita Liliana Segre, che ha vissuto in prima persona gli orrori dell’Olocausto, è intervenuta oggi su “Pagine Ebraiche” commentando le ultime prese di posizione della leader di FdI Giorgia Meloni sul fascismo e ha detto: “Nella mia vita ho sentito di tutto e di più, le parole pertanto non mi colpiscono più di un tanto. A Giorgia Meloni dico questo: inizi dal togliere la fiamma dal logo del suo partito”.

Liliana Segre a Giorgia Meloni: “Sulla condanna al fascismo bisogna partire dai fatti”

Nessuna ambiguità su certi temi: questo è l’invito che Liliana Segre fa oggi a Giorgia Meloni, dopo che ieri la leader di FdI si era pronunciata sulle responsabilità storiche del fascismo, assumendo una posizione di netta condanna nei confronti del regime totalitario. Ma “bisogna partire dai fatti, non dalle parole e dalle ipotesi” l’ha ammonita oggi Liliana Segre, sottolineando come l’eliminazione della fiamma dal simbolo di FdI potrebbe rappresentare un giusto e concreto passo in questo senso.

Le parole di Giorgia Meloni erano arrivate a seguito dell’attacco del giornalista del New York Times David Broder, che aveva pubblicato un articolo dal titolo “Il futuro è l’Italia, ed è squallido”, nel quale accusava Fratelli d’Italia di fascismo. Da qui le dovute precisazioni di Giorgia Meloni, che aveva affidato alla stampa internazionale un messaggio preciso: “La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche”. Adesso, però, è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti.

Fiamma tricolore nel simbolo, ma Giorgia Meloni abiura il fascismo

Il logo parla molto chiaro: sopra il nome della segretaria, poi il cerchio concentrico con il vero simbolo del partito. Fratelli d’Italia, con una bella fiamma tricolore ad accompagnare il tutto. Ma qual è il significato? Si tratta di una rivendicazione delle radici storiche del partito. Proviamo a procedere a ritroso per arrivare al punto di partenza.

Il simbolo di Fratelli d’Italia, quello nella versione attuale, risale all’ultima campagna elettorale per le Politiche (quindi nel 2018), quando il logo è stato accompagnato dal nome di Giorgia Meloni. Solo un anno prima, nel 2017, era arrivata la prima versione, quella in cui compariva per la prima volta solamente il nome del partito. Nel 2014, invece, i cerchi concentrici univa il nome di Fratelli d’Italia a quello di Alleanza Nazionale. Con quella fiamma sempre presente.

Quella fiamma tricolore sempre presente per rimarcare le radici. Ma quali radici? Quelle del Movimento Sociale Italiano di Almirante, di chiarissima e rivendicata ideologia neofascista. Insomma, basi da sempre rivendicate nella storia di quel partito che poi si è lentamente trasformato in Fratelli d’Italia. Quella stessa fiamma che già nel recente passato Ignazio La Russa aveva definito non cancellabile: “La fiamma non si tocca, è un segno di coerenza”.

Coerenza che non è coerente con quella versione moderata di Giorgia Meloni alla stampa straniera. Perché in tre lingue ha detto di abiurare (lei stessa, il suo partito e il centrodestra) il fascismo e tutti i suoi retaggi storici. Ma quella fiamma, simbolo del fascismo e della creazione di ricreare un movimento analogo (e basato sugli stessi principi) nel secondo dopoguerra, è ancora nel simbolo. E gli italiani lo troveranno sulla propria scheda elettorale il prossimo 25 settembre. Questione di (in)corenza.

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