Il Saluto Romano di Libero contro il Coronavirus

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-03-03

Il 3 febbraio scorso l’assessore di Fratelli d’Italia a Codroipo Andrea Nadalini propose il Saluto Romano contro il Coronavirus su Facebook e dopo essere stato massacrato anche dal suo sindaco ritirò il post. Poi ci ha provato Ignazio La Russa, che ha pubblicato un post per solidarizzare con l’assessore di Codroipo e poi… l’ha romanamente …

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Il 3 febbraio scorso l’assessore di Fratelli d’Italia a Codroipo Andrea Nadalini propose il Saluto Romano contro il Coronavirus su Facebook e dopo essere stato massacrato anche dal suo sindaco ritirò il post. Poi ci ha provato Ignazio La Russa, che ha pubblicato un post per solidarizzare con l’assessore di Codroipo e poi… l’ha romanamente tolto.

ignazio la russa 1

Insomma, entrambi hanno un po’ ricordato l’istitutore del Saluto Romano in Italia, il quale prima mandò l’Italia in guerra e poi venne beccato mentre scappava in Svizzera, aderendo così alla massima di Ezra Pound detto Casa: “Se un uomo non è disposto a combattere per le sue idee, o le sue idee non valgono niente o non vale niente lui“.

ignazio la russa

Oggi Libero in prima pagina, a un mese esatto di distanza (e di ritardo) dalla polemica, torna a proporre il Saluto Romano in prima pagina contro il Coronavirus in un pregevole pezzo di Azzurra Barbuto, già tristemente famosa in tutto il web per aver affermato che il global warming non esiste perché fa freddo.

libero saluto romano

La parte che dà un senso di nonsense a tutta la vicenda nell’Italia fascista, ricorda Wikipedia, Achille Starace, segretario del PNF, promosse una campagna a favore del saluto romano, affinché sostituisse completamente la stretta di mano ritenuta “borghese” e poco igienica. Per una casualità del tutto casuale, la stessa cosa l’ha ripetuta Vittorio Feltri qualche tempo fa.

vittorio feltri

E oggi si ricomincia. Libero è un po’ l’Eterno ritorno dell’Uguale, ma al contempo riesce anche a seguire la massima di Marx: “La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”.

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