Libero e Lilli Gruber vipera rossa che perde ascolti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-03

Il quotidiano di Feltri all’attacco della nemica Lilli la Rossa perché perde ascolti. E la vendita di copie di Libero invece come va?

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Libero oggi ha tanta voglia di ricominciare (abusivaaaa, cit.) e dopo averci movimentato la giornata con il Saluto Romano contro il Coronavirus se la prende con Lilli Gruber “vipera rossa” che però, racconta Stefano Bini, è in crisi di ascolti. E questo nonostante quelle scoppiettanti trasmissioni in cui invita e fa scoppiare la rissa con gli esponenti del centrodestra, compresa Giorgia Meloni, che mette in scena scontri di un certo livello:

Lo spettacolo è godurioso perché in questo caso non si scontrano una donna e un uomo, dove spesso è il secondo ad assecondare la prima, ma due donne con un carattere forte, tenace, che non le mandano a dire, dirette, con valori distantissimi, la Gruber una vipera rossa e la Meloni una ducetta nera; qui, la partecipante al Gruppo Bildemberg in qualità di «Editor-in-Chief and Anchor Otto e mezzo, La7 tv» dà il meglio di sé, vomitando sulla Meloni rabbia, fatti del passato che ricorda solo lei, fascismi vari, accuse infondate e tutto ciò che può dire una donna visibilmente in difficoltà quando non ha “cani” addomesticati a dovere che le scodinzolano intorno.

Gli ascolti,  in confronto all’anno scorso, sono in caduta, sintomo del fatto che, oltre al pubblico di centrodestra, la rossa Lilli ha rotto le scatole anche a quello di sinistra, stanco di sentire le stesse cose e vedere gli stessi ospiti; che la Gruber sia di parte è un fatto assodatissimo,ma pensiamo se lo stesso contenitore fosse presentato da una donna di destra con lo stesso piglio: apriti cielo, spalancati terra, abbasso la destra, la cultura sta a sinistra, odio immane sui social e il progetto chiuderebbe tempo zero.

libero lilli gruber vipera rossa

Insomma, la cultura di destra verrebbe chiusa in tv, dice Bini con quell’alone di vittimismo che permea la destra italiana e a dispetto del fatto che tutti i tentativi in tal senso si siano rivelati dei fallimenti (quando non sono abortiti prima di nascere come nel caso di Maria Giovanna Maglie, che proprio mentre era in trattativa con la RAI per una striscia quotidiana si è messa a criticare (?) il Festival di Sanremo per presunte ingiustizie buoniste nella scelta del vincitore. Ma secondo Libero, che dimostra così come la situazione sia disperata ma non seria, la Gruber sta lì perché è protetta dai poteri forti:

Protetta dal Bildemberg, dall’agente Caschetto, probabilmente dal buon Mentana che sulla rete mette bocca e dall’editore Cairo per i buoni ascolti, Lilli Gruber è sì una giornalista di razza ma anche una donna molto fortunata, che ha la rara opportunità di comandare e dirigere come vuole.

A proposito, ma invece le vendite di Libero come vanno? I dati di Datamediahub:

vendita copie libero

Sarà colpa dei poteri forti?

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