Legge di Bilancio 2020: tutte le nuove tasse nella manovra

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-17

Il governo anche nei prossimi anni si troverà a fronteggiare con la manovra autunnale la necessità di evitare gli aumenti di Iva e accise. L’opzione di azzerare le clausole di salvaguardia richiederà di trovare risorse pari a 20,1 miliardi nel 2021 e 27,1 miliardi nel 2022

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La Legge di Bilancio 2020 pesa per 31 miliardi di euro. La componente più importante è quella relativa al disinnesco delle clausole di salvaguardia, che avrebbero fatto aumentare Iva e accise per un valore di circa 23 miliardi. L’elenco delle microtasse è composto soprattutto da interventi denominati plastic tax, sugar tax, tassa sulla fortuna, Robin tax estretta sulle auto aziendali. Il Corriere della Sera ricorda però che nel caso delle vetture concesse come fringe benefit l’aumento della tassazione, dopo le prime ipotesi e lo scontro all’interno della maggioranza, è stato rivisto quasi azzerandone gli effetti. Anche le nuove tasse su bevande zuccherate e su imballaggi e contenitori in plastica sono state ammorbidite in termini di prelievo (la plastic tax, per esempio, garantirà 140 milioni nel 2020, ma doveva assicurare inizialmente 1 miliardo). Il governo, dopo una serie di vertici di maggioranza, ha stabilito di farle scattare con maggiore gradualità, introducendole nel corso del 2020, anziché dal 1° gennaio.

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Il conto delle principali modifiche nella Legge di Bilancio 2020 (Il Sole 24 Ore, 17 dicembre 2019)

La tassa sulla fortuna è di fatto una stangata con un prelievo del 20% sulle vincite al gioco superiori a 500 euro, e compensa con i suoi 308 milioni di gettito la necessità di non stringere troppo su sugar e plastic tax. Aumenta al 27,5% l’addizionale Ires a carico dei concessionari attivi nel settore trasporti. In più c’è qualcosa che bisogna ricordare a proposito del prossimo anno:

La manovra azzera dunque le «clausole di salvaguardia» per il 2020 per un valore pari a 23 miliardi di euro, cioè a dire l’importo necessario a impedire che dal prossimo primo di gennaio scattino gli aumenti dell’Iva e delle accise già decisi per legge. L’operazione però si limita al solo 2020. Il governo anche nei prossimi anni si troverà a fronteggiare con la manovra autunnale la necessità di evitare gli aumenti di Iva e accise.

L’opzione di azzerare le clausole di salvaguardia richiederà di trovare risorse pari a 20,1 miliardi nel 2021 e 27,1 miliardi nel 2022. Le cifre, del resto, sono quelle indicate nelle tabelle della relazione tecnica aggiornata del maxiemendamento. La nuova clausola di salvaguardia prevede aumenti Iva per 18,9 miliardi nel 2021 e 25,4 miliardi nell’anno seguente, mentre le accise dovrebbe crescere di 1,2 miliardi nel 2021 e 1,6 miliardi nel 2022.

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