Come Salvini va a braccetto con Giorgia Meloni sul green pass contro Draghi (ma non gli servirà)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-08

Continua la giravolta della Lega di lotta e di governo sul green pass: dopo aver ritirato i propri emendamenti ed aver evitato la fiducia il partito di Salvini vota un emendamento di FdI. Ma il giochino rischia di non servire a molto

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Una nuova spaccatura nella maggioranza di governo sul decreto green pass. Infatti ieri La Lega ha votato a favore di un emendamento di Fratelli d’Italia che chiedeva la cancellazione dell’obbligatorietà del certificato verde nei ristoranti. Salvini a braccetto con Giorgia Meloni contro Draghi dopo aver ritirato i suoi emendamenti. L’Aula della Camera ha poi respinto l’emendamento di FdI. I favorevoli sono stati 134, 270 i contrari, e nonostante lo scrutinio segreto si sa che tra i favorevoli ci sono i deputati del Carroccio perché la. Lega lo aveva annunciato.

Come Salvini va a braccetto con Giorgia Meloni sul green pass contro Draghi (ma non gli servirà)

Cosa è successo? Ecco un breve riassunto di tutte le posizioni rappresentate dalla Lega sul certificato verde in questo ultimo periodo: è di appena pochi giorni fa il clamoroso voto a favore della soppressione del green pass in
commissione Affari sociali della Camera, provocando la dura reazione degli altri partiti di maggioranza. Poi Draghi in conferenza stampa aveva ribadito non solo che il certificato sarebbe rimasto ma che la sua obbligatorietà sarebbe stata allargata ad altre categorie, come i lavoratori della Pubblica Amministrazione. E a quel punto Salvini sembrava aver fatto marcia indietro aprendo al pass per gli statali. E raggiungendo un accordo che gli permetteva di salvare la faccia: ieri infatti la Lega ha ritirato i propri emendamenti, insieme agli altri partiti di maggioranza, con l’unico obiettivo di evitare che il governo chiedesse la fiducia sul provvedimento. Sarebbe stato infatti per lo meno curioso osservare il comportamento di Borghi & C. se la Lega avesse dovuto confermare la fiducia a Draghi sul green pass. Ma il Carroccio per mantenere la propria parte di lotta e di governo ieri dopo essersi astenuto su tre emendamenti del partito di Giorgia Meloni che volevano la cancellazione del pass ha votato a favore  quello per i ristoratori. Un atto che non ha portato a niente di concreto se non a far risalire la febbre nel governo. Eppure Salvini continua a dire che l’esecutivo non rischia: “Non penso che il governo dipenda dal fatto che uno voglia andare al ristorante a mangiarsi la pizza con o senza il Green Pass. Penso che il governo abbia altre sfide ben più ambiziose di queste”. Ma almeno la Lega ha convinto i riottosi che protestano contro il green pass? A leggere quanto scrive un noto sovranista come Cesare Sacchetti su Telegram non sembra:

Prestate attenzione a quello che ha fatto oggi la Lega. Prima ha ritirato tutti gli emendamenti sul certificato razziale vaccinale togliendo così le castagne al fuoco al regime di Draghi che così non è stato costretto a mettere la fiducia. Successivamente in quella che era chiaramente una manovra concordata hanno votato gli emendamenti di Fratelli d’Italia per esentare i ristoratori dal certificato razziale vaccinale. Subito dopo è uscito Cazzaballa Borghi su Twitter a rivendicare il presunto dissenso della Lega contro il suo stesso governo. Quello che invece emerge di concreto è che la Lega ritirando gli emendamenti ha dimostrato la sua piena fedeltà al regime di Draghi e al tempo stesso per continuare con la presa in giro di accreditarsi come falsa opposizione vota un emendamento di Fdi per limitare il certificato verde.

Insomma lo zoccolo duro dei no pass non crede più alla Lega. E i sondaggi dicono che invece la maggioranza dei suoi elettori è a favore dell’obbligo vaccinale:

La strategia di Salvini che prova ad entrare nella scia di Giorgia Meloni sul green pass sembra più che un win-win, un lose-lose. E intanto il suo gioco sembra ormai scopertissimo: “Salvini conferma quello che molti di noi sanno dal primo momento. Ora sul Covid-19 alla Lega inizia a venir giù la maschera: l’astensione di oggi sull’emendamento di Fratelli d’Italia che mirava a sopprimere l’obbligo del green pass nei ristoranti al chiuso, nei teatri, cinema, e in altri luoghi è una scelta politica grave. Soprattutto alla luce di quanto dichiarato nei giorni scorsi dal Presidente Draghi sulla gestione dell’emergenza sanitaria”, ha detto Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Enti locali della Segreteria nazionale, incontrando la stampa a Bolzano prima del convegno organizzato da Eurac Research, “Nuova normalità – vecchie sfide?”. “Salvini e Meloni sono uguali su tutto, solo che FDI più coerentemente è rimasta all’opposizione -aggiunge- a differenza della Lega che è al governo solo per un’irresponsabile tattica spregiudicata e sulla pelle del Paese. Non era difficile da immaginare. Chi decise di fidarsi della Lega facendola entrare nel governo dovrebbe riflettere profondamente. In ogni caso, questa ambiguità non potrà durare”.

 

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Foto IPP/Gioia Botteghi

C’è chi lo chiama “effetto Cernobbio” dopo il selfie sorridente di qualche giorno fa di Salvini e Meloni. Il voto della Lega sarebbe servito a suggellare un patto tra i due leader per cercare di arrivare quanto prima alle urne spingendo per piazzare Draghi al Quirinale, come spiega Repubblica:

Il patto è quello di tentare di sostenere Mario Draghi nella corsa al Colle, per poi giungere a una chiusura anzitempo della legislatura. Molto, ovviamente, dipenderà dalle intenzioni ancora non manifestate da parte del premier, ma molti – nei quartieri alti di Lega e Fdi – sono convinti che l’ex capo della Bce potrebbe sciogliere la riserva più facilmente se constatasse che attorno al suo nome fosse pronta a formarsi una maggioranza ampia e solida

Ma qualcuno ha chiesto a Draghi cosa ne pensa?

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