Economia
Le pensioni più alte dal 2018
neXtQuotidiano 24/10/2017
Dopo due anni di gelata sui prezzi, torna il recupero dell’inflazione mentre la Consulta esamina il blocco del 2012 e del 2013
Dal 2018 le pensioni tornano a rivalutarsi con la perequazione. Dopo due anni di gelata sui prezzi, torna il recupero dell’inflazione mentre la Consulta esamina il blocco del 2012 e del 2013. Spiega il Messaggero:
La prima e la più concreta scatterà dal primo gennaio del 2018, con il ritorno degli aumenti per rivalutazione (tecnicamente si chiama perequazione): nei prossimi giorni l’Istat ufficializzerà una percentuale – calcolata in via provvisoria – che con ogni probabilità dovrebbe assestarsi all’1,2 per cento; ma questo incremento non sarà pieno per gli assegni superiori a tre volte il trattamento minimo Inps.
Domani intanto sul tema della perequazione torna a riunirsi la Corte costituzionale, dopo la decisione del 2015 di dichiarare illegittimo il blocco applicato dal governo Monti per gli anni 2012 e 2013.Infine la materia è anche oggetto del confronto tra governo e sindacati sulla cosiddetta “fase 2” del tavolo sulla previdenza: è già dato per acquisito il ritorno dal 2019 a un meccanismo di perequazione più generoso.
Intanto però ancora per il 2018 si applicherà lo schema deciso dal governo Letta nel 2013 per il triennio successivo, e poi prorogato per altri due anni:
L’adeguamento è pieno per le pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo Inps (che è di 501,89 euro mensili). Quindi l’incremento sarà effettivamente dell’1,2 per cento per gli assegni fino a circa 1.505 euro mensili lordi. Così per un importo di 1000 euro mensili l’incremento lordo sarà di 12 euro, che però diventeranno circa 8 in termini netti dopo l’applicazione dell’Irpef. Tra tre e quattro volte il minimo Inps ci sarà un aumento lordo appena minore, perché la perequazione è riconosciuta in misura del 95%.
Tra quattro e cinque volte si scende al 75% dell’1,2% ovvero lo 0,9%: una pensione di 2.500 euro mensili lordi avrebbe uno scatto lordo di 23 euro che però si riducono a 13 per laprogressività dell’Irpef. Per importi ancora superiori la percentuale di incremento viene applicata al 50 e poi al 45 per cento.
Leggi sull’argomento: Anticipo pensionistico, cosa cambia dal 2018