Le bisce, le crepe e gli allagamenti all'Ufficio Condoni del comune di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-05

Un dato di 198mila pratiche inevase e 650 contenziosi attivi che ingolfa l’ufficio Condoni del Campidoglio e i suoi 29 dipendenti, di cui 14 praticamente inattivi tra aspettative e leggi speciali, ma che quasi passa in secondo piano davanti alla lista delle criticita’ della sede a via di Decima, tra allagamenti, bisce che scorrazzano tra …

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Un dato di 198mila pratiche inevase e 650 contenziosi attivi che ingolfa l’ufficio Condoni del Campidoglio e i suoi 29 dipendenti, di cui 14 praticamente inattivi tra aspettative e leggi speciali, ma che quasi passa in secondo piano davanti alla lista delle criticita’ della sede a via di Decima, tra allagamenti, bisce che scorrazzano tra le scrivanie, muri crepati e l’acqua piovana che entra dal tetto e scola fin dentro gli archivi: una sede “priva anche dell’agibilita'”. È questa la fotografia fornita dal direttore dell’U.O. Condoni di Roma Capitale, Stefania Cicatiello, che stamattina e’ stata ascoltata in commissione capitolina Trasparenza, presieduta da Marco Palumbo (Pd).

Le bisce, le crepe e gli allagamenti all’Ufficio Condoni del comune di Roma


Nella sede di via di Decima, ha spiegato la dottoressa Cicatiello, “la situazione rasenta l’insostenibile anche a livello di igiene e sicurezza: solo la scorsa settimana c’e’ stato un allagamento giovedi’ e venerdi’ l’avvistamento e il filmato di alcune bisce dentro l’ufficio. Questo non fa che portare ritardi, farci sprecare ore di lavoro oltre a creare panico tra i dipendenti e rabbia fra gli utenti”. Il primo problema, percio’, “e’ quello dell’edificio, oggi c’e’ stato un sopralluogo di Simu e IX Municipio ma nessuno lo ha ancora preso in consegna: il Municipio interverra’ per la piccola manutenzione, ma c’e’ bisogno dei Lavori pubblici l’altro ieri un muro sembrava in procinto di faranare e abbiamo interdetto un’uscita secondaria ai dipendenti. Inoltre piove dal tetto e l’acqua finisce negli archivi, con le conseguenze che si possono immaginare”.

La dirigente ha lanciato un vero e proprio sos: “Faccio un appello all’amministrazione: o si mette a posto questo edificio comunale, che e’ una ex scuola, o si trasferisce l’ufficio altrove, perche’ non e’ a norma e non ha nemmeno l’agibilita’. Potremmo anche essere ospitati dal dipartimento Patrimonio visto che a livello di organico siamo 29 dipendenti, di cui 14 tra leggi speciali e aspettative, e quindi ne restano solo 15 effettivi”. Dal punto di vista pratico, poi, “il dato delle demolizioni e’ irrisorio e la forza del Comune in questo e’ molto limitata”. Del resto “si deve occupare Risorse per Roma di ricevimento, istruttoria, sportello, protocollo e archivio, mentre il Comune interviene solo per il controllo a campione delle pratiche”. Inoltre “abbiamo una media di 650 cause contenziosi e quindi a cascata rimborsi, la situazione e’ di estrema criticita’ ma ci troviamo soli e il supporto non e’ cosi’ forte”. Infine, ha concluso Cicatiello, “faldoni e pratiche stanno scoppiando e serve un grosso investimento sull’archivio per digitalizzare i documenti: questo sarebbe il presupposto per la realizzazione del progetto che abbiamo gia’ presentato all’ex assessore Berdini e poi a luglio a Montuori per semplificare le procedure con la creazione di un ufficio di scopo. Questo ci porterebbe a evadere 50mila istruttorie l’anno basandoci sull’autocertificazione degli utenti e l’amministrazione ci sta lavorando. Ora c’e’ bisogno di un confronto con le associazioni di categoria che ci sara’ a breve, forse la prossima settimana, in cui raccoglieremo le proposte che ci verranno presentate”.

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