“Bella Ciao è un inno di libertà strumentalizzato in diversi contesti politici”, Laura Pausini torna a parlare del suo rifiuto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-16

La cantautrice ha deciso di rendere noto, attraverso un comunicato social, il suo punto di vista sulle polemiche che l’hanno investita negli ultimi giorni

article-post

Ha atteso che le polemiche attorno a lei si smorzassero (anche se non si erano ancora completamente sgonfiate) prima di pubblicare – via social – un comunicato ufficiale per spiegare i motivi che l’hanno spinta a non cantare, mentre era ospite di una trasmissione spagnola, “Bella Ciao”. Aveva già rotto il silenzio con alcuni commenti in risposta su Twitter per mostrare la sua posizione, ma suscitando ancora più critiche nei suoi confronti. Ora Laura Pausini ha provato a mettere la parola fine spiegando, per l’ennesima volta, il suo punto di vista.

Laura Pausini torna a parlare della polemica su “Bella Ciao”

Un post social in lingua italiana e con la traduzione in spagnolo. Poche frasi in cui sottolinea alcuni aspetti, come quello di “aborrire il fascismo” e tutte le altre forme di dittatura. E su “Bella Ciao” sostiene che si tratti di un “inno di liberà” che, però, è stato strumentalizzato in diversi contesti politici:

Vorrei esporre il mio punto di vista dopo le polemiche di questi giorni. In una situazione televisiva estemporanea, leggera e di puro intrattenimento, ho scelto di non cantare un brano inno di libertà ma più volte strumentalizzato nel corso degli anni in contesti politici diversi tra loro. Come donna, prima che come artista, sono sempre stata per la libertà e i valori a essa legati. Aborro il fascismo e ogni forma di dittatura. La mia musica e la mia carriera hanno dimostrato i valori in cui credo da sempre. Volevo evitare di essere trascinata e strumentalizzata in un momento di campagna elettorale così acceso e sgradevole, purtroppo non è stato così. Rispetto il mio pubblico e continuerò a farlo, con la libertà di scegliere come esprimermi”.

Questi, dunque, i motivi ufficiali resi noti a 48 ore dall’esplosione delle polemiche per quella sua decisione.

Potrebbe interessarti anche