La vicesindaca della Lega a cui Bella Ciao fa andare di traverso il pranzo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-26

Un breve filmato in cui parla sul terrazzo della canzone “Bella Ciao” uno dei simboli partigiani e della lotta per la liberazione: “Ma lo sapete che non è l’inno d’Italia? Ora avete scoperto che non è la colonna sonora della trasmissione La Casa di Carta, bravi”. E poi: “Ho scoperto dei bravi cantanti, ma onestamente mi è andato di traverso il pranzo”

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La vicesindaca leghista di Rivoli Laura Adduce (Annoi!) oggi ha avuto la bella idea di spiegare in un video perché non le piace il 25 aprile. Ed ecco un breve filmato in cui parla sul terrazzo della canzone “Bella Ciao” uno dei simboli partigiani e della lotta per la liberazione: “Ma lo sapete che non è l’inno d’Italia? Ora avete scoperto che non è la colonna sonora della trasmissione La Casa di Carta, bravi”. E poi: “Ho scoperto dei bravi cantanti, ma onestamente mi è andato di traverso il pranzo”.

La vicesindaca della Lega a cui Bella Ciao fa andare di traverso il pranzo

A Rivoli tra l’altro il consiglio comunale dev’essere uno spasso: qualche tempo fa abbiamo conosciuto il consigliere comunale Aldo Casalicchio, che ha firmato un volantino in cui ha scritto: «Chi chiude le Chiese: don Paolo Farinella ha sigillato le porte di San Torpete, a Genova, dice, non siamo più nella cristianità. Noi razzisti lo diciamo da decenni. In questi giorni di festa ho sentito il Papa preferire i migranti ai fedeli cattolici, quindi questi sono i risultati». Secondo il consigliere della Lega, Bergoglio «ha parlato di immigrati e ha attaccato tutti coloro che di fronte a un’immigrazione incontrollata vorrebbero delle regole. La lotta sarà durissima». Poi arrivarono anche le sue giustificazioni: «Non sono razzista. Mi spiace che il mio messaggio sia stato frainteso. Forse mi sono espresso male e succede perché ho solo la terza media. Non pretendo di fare il professore d’Italiano. Nello scrivere quell’editoriale affisso nella bacheca volevo far passare il concetto di una politica di accoglienza controllata». E indovinate all’epoca chi censurò il buon Casalicchio?

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Quant’è piccolo il mondo, vero?

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