L’assegno unico e il family act del governo Conte

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-16

L’obiettivo, dichiarato nel primo articolo, è anche quello di contrastare la denatalità, tendenza in corso nel nostro Paese da oltre 10 anni. L’approccio è volutamente multi dimensionale e quindi l’aiuto economico rappresentato dall’assegno e da altre agevolazioni dovrebbe essere solo un pezzo di una strategia più ampia

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L’assegno unico per ogni figlio fino ai 18 anni con una parte fissa e una variabile legata all’indicatore di situazione economia (Isee) della famiglia insieme al riordino dei congedi parentali con potenziamento di quello dei padri, agli incentivi fiscali per i libri scolasticie per altre esigenze della famiglia e dei giovani, e l’integrazione del reddito per le donne che tornano a lavorare dopo la maternità. Il Messaggero racconta oggi che è sostanzialmente pronta la legge per il sostegno ai nuclei familiari, o Family act per usare la denominazione anglofona di moda negli ultimi tempi.

Un progetto di riforma molto ambizioso a cui sta lavorando la ministra Elena Bonetti, che dovrebbe essere al riparo da qualsiasi fibrillazione nella maggioranza, visto che si tratta di un collegato alla legge di Bilancio, destinato ad incrociarsi e a fondersi con il provvedimento in parte analogo già all’esame del Parlamento e voluto in particolare dal Pd. Ma che nella sua messa a punto sconterà anche le incognite legate a risorse finanziarie al momento limitate.

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L’assegno unico e il family act del governo Conte (Il Messaggero, 16 febbraio 2020)

L’obiettivo, dichiarato nel primo articolo, è anche quello di contrastare la denatalità, tendenza in corso nel nostro Paese da oltre 10 anni. L’approccio è volutamente multi dimensionale e quindi l’aiuto economico rappresentato dall’assegno e da altre agevolazioni dovrebbe essere solo un pezzo di una strategia più ampia, che punta a incentivare il lavoro femminile a conciliare i tempi della famiglia con quelli del mondo produttivo. Le novità scatterebbero a partire dal 2021 e per rendere meno complicato il percorso il governo sta valutando l’ipotesi di far confluire la parte relativa all’assegno nel disegno di legge Delrio già all’esame della Camera.

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