Il bonus facciate e la trappola delle zone A e B

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-16

La definizione del 1968 andrebbe sovrapposta a quanto risulta dall’attuale Puc (piano urbanistico comunale) o Pgt (piano di governo del territorio) e solo così si può capire se la casa si trovi in zona A o B

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Il bonus facciate ha una trappola:  quello sull’ubicazione (solo le zone A e B del territorio comunale) dell’edificio sui effettuare l’intervento in facciata. La norma, infatti, è nata al Mibac con l’esplicito intento di abbellire i centri storici cittadini, con la possibilità di detrarre dalle imposte dirette (Irpef o Ires) il 90% delle spese sostenute. Tuttavia, al di là delle problematiche fiscali che la stesura finale della norma, nella legge di Bilancio 2020, ha suscitato, in gran parte risolte dall’intervento dell’agenzia delle Entrate, colpisce la scarsa dimestichezza con la legislazione urbanistica di chi ha materialmente immaginato il limite principale: quello delle zone. Spiega oggi Il Sole 24 Ore:

La disposizione, infatti, autorizza il beneficio della detrazione solo se l’edificio si trova nella zona A o B del Comune. L’individuazione di queste zone è affidata alla definizione contenuta nel decreto ministeriale 1444/1968, una norma nata 52 anni fa (si vedano le definizioni nella pagina), prima ancora che venissero create le Regioni con la relativa competenza in materia edilizia e ben prima che centinaia di norme si sovrapponessero a delineare un quadro, nell’ambito dell’autonomia municipale, sul quale solo gli uffici tecnici comunali sono in gradi di dire l’ultima parola.

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Ecobonus, Sismabonus e Bonus facciate (Il Messaggero, 10 novembre 2019)

In sostanza, i Comuni interpellati hanno risposto più o meno la stessa cosa: la definizione del 1968 andrebbe sovrapposta a quanto risulta dall’attuale Puc (piano urbanistico comunale) o Pgt (piano di governo del territorio) e solo così si può capire se la casa si trovi in zona A o B. In Liguria, per esempio, esiste una tabella di raccordo a livello regionale, ma poi bisogna verificare in Comune in ogni caso. Internet (dove si può cercare il Puc o il Pgt del Comune con relativa mappa) può venire in soccorso ma anche riservare sorprese: a Milano, per esempio, si trova subito la mappa dell’area B, che però non c’entra nulla con la zona B, perché serve al traffico veicolare.

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