La Verità e la propaganda schizofrenica dei sovranisti che vogliono frontiere chiuse e l’italiano con la febbre rimpatriato all’istante

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-02-04

Dei circa 80 connazionali che si trovavano a Wuhan, epicentro dell’epidemia del nuovo coronavirus, 56 hanno fatto rientro ieri in Italia. Alcuni sono rimasti per motivi personali. Uno studente del programma Intercultura invece non è potuto partire perché si sospettava potesse aver contratto la malattia ed è rimasto in Cina per evitare di contagiare gli altri passeggeri e fare gli accertamenti del caso (il test è negativo). Ma per La Verità e i sovranisti italici Conte è così crudele che abbandona i minorenni a Wuhan

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Con un volo atterrato ieri all’aeroporto Pratica di Mare sono rientrati in Italia 56 connazionali che si trovavano bloccati a Wuhan a causa dell’epidemia del nuovo coronavirus 2019-nCoV. Come ha spiegato ieri il Capo dell’Unità di Crisi della Farnesina – che ha organizzato il trasferimento con il Ministero della Salute e il Ministero della Difesa – Stefano Verrecchia a Wuhan è rimasta circa una trentina di italiani, la maggior parte dei quali «ha scelto per ragioni personali di rimanere nella zona di Wuhan».

Per la Verità è tutta colpa di Conte

Tra coloro che non sono rientrati in Italia c’è anche uno studente di 17 anni, originario di Grado (Gorizia)  in Cina con il programma Intercultura (un programma di scambio scolastico) che non ha potuto imbarcarsi sul volo sul volo perché ieri aveva qualche linea di febbre (37.7) e per precauzione – e per evitare che rischiasse di contagiare gli altri passeggeri – è stato tenuto a terra ed è rimasto a Wuhan in attesa che arrivassero gli esiti del test. Il test, fatto questa mattina in un ospedale universitario di Wuhan, ha dato un esito negativo, lasciando aperta la più rassicurante opzione della febbre da raffreddore. Attualmente, la Farnesina è al lavoro per poterlo riportare in patria il prima possibile.

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Il ragazzo non è, ovviamente, abbandonato a sé stesso. «La sua situazione è abbastanza calma, è curato da due signore italiane in un appartamento dell’ambasciata che è costantemente in contatto con lui», ha spiegato Verrecchia all’ANSA. La situazione insomma è sotto controllo e quanto prima lo studente ritornerà in Italia. Ma per i sovranisti la situazione è drammatica.

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Il quotidiano La Verità, diretto da Maurizio Belpietro, oggi titola «Conte abbandona ragazzo italiano in Cina» facendo notare «l’ultima contraddizione di una gestione pasticciata dell’emergenza sanitaria. Tra evocazioni della peste, velleitarie chiusure dei cieli e accuse di razzismo».  Chissà se per la Verità sono più velleitarie le chiusure degli aeroporti invocate da Salvini o quelle di Conte. Oppure se è più utile fermare i voli con la Cina o chiedere la quarantena per gli studenti di ritorno dal paese come hanno fatto i presidenti di regione della Lega.

Il minorenne con la febbre come i marò!

Una famosa utente sovranista di Twitter è letteralmente sconvolta «hanno lasciato un italiano in Cina perché aveva la febbre?», si chiede. Forse ignorando che la febbre è uno dei possibili sintomi del nuovo coronavirus e lasciando intendere che il povero ragazzo sia stato abbandonato in aeroporto o peggio ancora ad aggirarsi per le vie deserte di Wuhan. Chissà se qualcuno le risponderà che in fondo non sta mica scappando dalla guerra, la classica risposta preconfezionata che viene data come scusa per non accogliere i migranti che scappano da carestie, epidemie o quant’altro.

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Un’altra signora invece è preoccupata perché hanno lasciato solo un minore che è rimasto in Cina «senza affetti, abbandonato dalle istituzioni del suo stesso paese».

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Le fa eco un’amica che si chiede come avrebbe agito il governo buonista se per caso lo studente fosse stato africano e musulmano (non si capisce se cittadino italiano o meno) e se la prende con i genitori che «mandano un minorenne da solo in Cina», come hanno fatto tantissime altre famiglie che hanno partecipato al programma Intercultura.

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Un altro tizio invece ha le idee chiarissime: «un altro caso marò». Cosa c’entrino i due fanti di marina accusati di omicidio con uno studente che ha avuto solo la sfortuna di trovarsi nel bel mezzo di un’epidemia e di avere un po’ di febbre non lo sa nessuno.

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Non si capisce bene la logica, quando arrivano i migranti chiedono di metterli in quarantena. Si lamentano che i bambini cinesi possano entrare a scuola invece che essere messi in isolamento ma quando c’è un italiano che potrebbe avere i sintomi della malattia pestano i piedi e strillano “vergogna!” perché è stato abbandonato in balia del coronavirus. In realtà è stato solo applicato il protocollo sanitario previsto dal governo cinese per contenere la diffusione dell’epidemia. Motivo per cui ad esempio dal 23 gennaio nessuno – cinesi o no – ha potuto lasciare la città di Wuhan.

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