Fact checking
La Verità e le 12 auto blu di Di Maio in Svizzera
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-18
Il Giornale di Belpietro punta il dito sulle “dodici auto blu”, di cui otto vetture e “quattro van blindati” del ministro degli Esteri in Svizzera definendoli “una carovana di mezzi al seguito”. Ma c’è una sorpresa finale
Oggi La Verità racconta in un articolo a firma di Giorgio Gandola della visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Svizzera puntando il dito sulle “dodici auto blu”, di cui otto vetture e “quattro van blindati” definendoli “una carovana di mezzi al seguito”.
La Verità e le 12 auto blu di Di Maio in Svizzera
Nell’articolo si racconta che ilministro degli Esteri si è affacciato al valico di Brogeda, poi si è spinto fino a Mendrisio, neanche fosse un frontaliere comasco impegnato a fare il pieno di benzina e a cercare gli ormai introvabili Moretti della Migros, ritirati per paura di ritorsioni dolciario-razziste.
E lo ha fatto come un satrapo mediorientale nella provincia limitrofa, accompagnato da un corteo di otto auto blu (lui che dai palchi grillini al tempo degli unni ripeteva di volerle rottamare tutte) e quattro Van blindati. La nera processione è stata filmata da molti balconi e postata su siti e social ticinesi con una dicitura di fondo: i soliti sbruffoni italiani. Per i cugini svizzeri non è cambiato niente dai tempi della prima Repubblica, e questo li ha in parte rassicurati; dietro i vetri oscurati nessuna rivoluzione a cinque stelle, solo la macchiettistica replica di vizi antichi in arrivo da Roma.
Come fumetto, Di Maioe gli Elvezi ha fatto meno ridere di Asterix. Per due motivi. Il primo è l’approccio: mentre nella confederazione ci si attendeva un bilaterale di contenuto, il ministro si è limitato a fungere da operatore turistico. Prima ha doverosamente ringraziato per gli aiuti nei drammatici giorni iniziali della pandemia («Non dimenticheremo mai le 50.000 mascherine, le 10.000 tute e il gel»), poi si è lanciato nella descrizione di Bella Italia per ribadire che «vi aspettiamo, tornate in Italia, applicheremo misure rigide per permettere ai cittadini di muoversi nell’area Schengen».
Secondo La Verità dalla visita di Di Maio in Svizzera si attendeva una soluzione per il problema dei frontarieli:
Il nodo è un accordo fiscale che superi quello degli anni Settanta e che consenta a tutti i frontalieri(italiani esvizzeri) di essere assoggettati a un regime impositivo unico. «In modo che i cittadini siano considerati uguali davanti al fisco». Riassumendo, gli elvezi si aspettavano fatti e non solo passerelle, mentre Asterix sembrava intenzionato unicamente a entrare nell’obiettivo dei fotografi. E dava l’impressione di non avere studiato la materia. Un corteo inutile, dignitari senza delega.
Il M5S e la fake news sulle auto blu di Di Maio in Svizzera
Quello che Gandola sembrerebbe aver dimenticato, però, è che il dispositivo di sicurezza è stato deciso dalle autorità svizzere. Lo ha scritto poco fa sulla sua pagina facebook il MoVimento 5 Stelle:
Nonostante avessimo smentito ieri la notizia, oggi La Verità, giornale di centro destra – filo leghista, decide di sparare in prima pagina una FAKE NEWS sul nostro Luigi Di Maio. Giusto per correttezza d’informazione, cosa che dovrebbe già fare un giornale ma che in questo caso viene meno per dare spazio a una becera propaganda, il ministro Di Maio si è tagliato la scorta.
In Svizzera non è stato speso un euro in più dei soldi degli italiani perché il dispositivo di sicurezza oltre ad essere stato deciso dalle autorità svizzere è stato interamente predisposto e organizzato da loro. La Verità farebbe bene a occuparsi di notizie evitando di diffondere clamorose bufale.