Opinioni
La targa del circolo PD in via dei Giubbonari «rubata»
neXtQuotidiano 19/11/2016
La targa del circolo del Partito Democratico in via dei Giubbonari, sede recentemente sgomberata dopo le tante polemiche sugli affitti non corrisposti è stata prelevata nottetempo durante la giornata di ieri. Giulia Urso, responsabile del circolo, ha fatto sapere ieri di aver prenotato un marmista e un videomaker per la rimozione, ma di aver scoperto […]
La targa del circolo del Partito Democratico in via dei Giubbonari, sede recentemente sgomberata dopo le tante polemiche sugli affitti non corrisposti è stata prelevata nottetempo durante la giornata di ieri. Giulia Urso, responsabile del circolo, ha fatto sapere ieri di aver prenotato un marmista e un videomaker per la rimozione, ma di aver scoperto prima di agire che qualcuno aveva già colpito.
La sede era stata oggetto di una lunga polemica politica e di una serie di iniziative giudiziarie: esploso lo scandalo “affittopoli”, durante il monitoraggio degli edifici capitolini occupati illegittimamente disposto dal commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca, emerse che il circolo centro storico del Partito democratico usufruiva degli spazi di via dei Giubbonari senza averne titolo e senza pagare il canone previsto, avendo anzi accumulato un debito di oltre 130mila euro. A dicembre venne così disposta la «riacquisizione forzosa dell’immobile». La federazione romana dem fece subito ricorso. Prima il Tar e poi il Consiglio di Stato hanno però negato la sospensione del provvedimento di sgombero. Palazzo Spada ha specificato che il Pd «non risulta titolare di alcuna concessione» e che non «risultano corrisposte le somme richieste». A quel punto, in una cerimonia toccante che risale alla fine di ottobre scorso il Partito Democratico diede addio alla sede. Ma la targa è rimasta lì, e con un valore storico non indifferente . Fino all’altroieri.
EDIT: Il giallo è stato risolto: «Avevamo chiesto a tre marmisti un preventivo per rimuoverla. Uno dei tre ha pensato di essere già stato incaricato e l’ha tolta autonomamente». Dopo la denuncia e la scoperta dell’equivoco, la targa è stata messa nella cassaforte di una banca in attesa della nuova sede.