La strigliata di Calenda a Virginia Raggi sulle scuole di Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-12-04

Lavori fermi nelle scuole di Roma perché il Comune non stanzia la propria parte di fondi per l’efficienza energetica. E non è pronto nemmeno l’elenco. Il ministro scrive alla sindaca

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Carlo Calenda ha inviato la settimana scorsa una lettera a Virginia Raggi sugli interventi per l’efficienza energetica delle scuole di Roma. Il ministro ha fatto sapere alla sindaca che i fondi sono stati stanziati dal ministero ma il Comune non ha ancora fatto sapere nulla per la parte di sua competenza: «a oggi non risultano poste di bilancio 2018 di Roma Capitale dedicate a tale progetto ostando di fatto alla sua realizzazione».

La strigliata di Calenda a Virginia Raggi sulle scuole di Roma

Nel bilancio del Comune di Roma tra l’altro mancano anche gli stanziamenti per 168 autobus da acquistare entro il 2020, di cui 28 nel 2018. L’assenza fa parte dei tanti interrogativi sollevati sul rendiconto presentato qualche giorno fa dall’assessore Gianni Lemmetti. Qui invece si parla di uno dei progetti del Tavolo per Roma che sta facendo litigare da giorni Calenda e Raggi: “infissi, riscaldamento, illuminazione, adeguamento antisismico, interventi strutturali. Piccole e grandi migliorie rivolte a nidi, materne, elementari e medie. Quasi tutti in periferia, dove la situazione è emergenziale: da Ostia a Tor Bella Monaca”, fa sapere oggi Il Messaggero.

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Gli interventi nelle scuole di Roma per le migliorie energetiche (Il Messaggero, 4 dicembre 2017)

Lo scorso ottobre, fin dal primo appuntamento, il tavolo del ministero dello Sviluppo economico ha aperto anche questo dossier. I tecnici di Calenda hanno da subito individuato 75 scuole sparse nei vari municipi della Capitale da cui poi dovrebbero partire i primi 50 interventi da cantierizzare nel 2018, magari prima che finisca la legislatura.
Peccato che,secondo quanto scrive il ministro, nel bilancio previsionale del Campidoglio non ci siano stanziamenti ad hoc. «Un vuoto pneumatico», spiegano, tra il rassegnato e il disincantato, dal dicastero di via Veneto.

I lavori fermi nelle scuole di Roma

La procedura che il MISE ha approntato è in cofinanziamento attraverso il Conto Termico: a Calenda spetta il 65% del costo di realizzazione delle opere, mentre il Comune deve stanziare il restante 35% per un esborso complessivo di circa 250 milioni spalmati in più anni.
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In tutto ne beneficerebbero 250 istituti scolastici di ogni tipo, a patto che sia pronta anche la diagnosi sulle scuole: è economicamente a carico del MISE ma anche questa non è stata ancora approntata dal Comune, nonostante Calenda si sia detto pronto ad anticipare un acconto del 50% per venire incontro alle difficoltà finanziarie della Pubblica Amministrazione.

Leggi sull’argomento: Così il Comune di Roma “dimentica” e taglia gli investimenti in trasporti e istruzione

 

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