Opinioni
La storia del referendum per abrogare le lezioni gender a scuola (WTF?)
neXtQuotidiano 12/08/2015
Un messaggio allarmistico sulle solite lezioni gender a scuola sta movimentando le giornate degli italiani su Facebook dopo quello che girava su Whatsapp. Stavolta si confondono intenzionalmente la raccolta firme per abrogare la riforma della scuola di Matteo Renzi con le fantomatiche lezioni gender a scuola (che non esistono). Il testo dice questo: «Notizia dalla Gazzetta […]
Un messaggio allarmistico sulle solite lezioni gender a scuola sta movimentando le giornate degli italiani su Facebook dopo quello che girava su Whatsapp. Stavolta si confondono intenzionalmente la raccolta firme per abrogare la riforma della scuola di Matteo Renzi con le fantomatiche lezioni gender a scuola (che non esistono). Il testo dice questo:
«Notizia dalla Gazzetta ufficiale: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00 in tutti i comuni c’è la raccolta firme per l’abrogazione del DDL scuola (insegnamento gender), possono firmare tutti presso l’ufficio anagrafe. Fate girare molto rapidamente perché lo hanno fatto apposta solo i primi di agosto perché molti sono in ferie»
Andando con ordine. I quesiti proposti sulla scuola, infatti, sono due: uno di Possibile, il nuovo soggetto politico di Pippo Civati, che vuole sopprimere la parte della norma relativa alla funzione del dirigente scolastico; l’altro (che chiede invece l’abrogazione dell’intera legge) di una non meglio identificata costola campana dello Snals, che agisce prevalentemente su gruppi Facebook e tramite WhatsApp, sotto l’altrettanto misteriosa denominazione di Leadership alla scuola. Per il secondo il quesito è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I cittadini che vorranno sottoscrivere la proposta referendaria avranno la possibilità di firmare entro il 25 settembre prossimo sia negli uffici di tutti i comuni italiani sia presso gli appositi banchetti che saranno allestiti dagli organizzatori (il comitato nazionale “Leadership alla scuola”) nelle diverse città italiane. Quindi è stata una scelta degli organizzatori quella della tempistica (nessuno “l’ha fatto apposta” per non farvi firmare) ma soprattutto, ed è questa la parte più importante, nulla c’azzecca il DDL scuola del governo Renzi con le lezioni gender a scuola. Ci vuole tanta, tanta, tanta pazienza con gli italiani.