Come è nata la bufala dei Krampus di Vipiteno che picchiano i migranti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-12-09

Ha fatto il giro del mondo il video dei Tuifl di Vipiteno che picchiano “i migranti” per le strade della città in occasione della festa di San Nicolò: è una balla

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Alla fine non c’erano né immigrati da bastonare, né tentativi di furto, né atti di violenza esasperata o razzismo. Era solo la sfilata dei Krampus di Vipiteno/Sterzing. Una sfilata tradizionale (per quelli che difendono le tradizioni qualcosa dovrà pur dire) che si tiene ogni anno in occasione della festa di San Nicolò. Una “battaglia” rituale, né più né meno di quelle di tante altre feste paesane (pensiamo alla battaglia delle arance di Ivrea) che vede contrapposti da una parte i Tuifl (i diavoli) dall’altra i Tratzer, i provocatori che nel video che tanto scandalo ha creato sono stati identificati come “immigrati”.

La storia dei Krampus di Vipiteno che picchiano i migranti

C’è chi ha subito condannato il razzismo nei confronti delle persone “di colore”. Chi invece ha cercato di giustificare quella che sembrava una “rissa” parlando di un tentativo di furto da parte delle risorse. Oppure perché gli immigrati avrebbero tentato di levare (non si sa per quale motivo) le maschere tradizionali dei Tuifl. Nulla di tutto questo. Entrambe le “fazioni” sono figuranti registrati al Comune come attori della messinscena che si svolge ogni anno il cinque dicembre.

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La storia alla base della Tuiflog (il “giorno dei diavoli”) è questa: «il servo Ruprecht e i mori aiutano San Nicolò a distribuire i regali, i diavoli (in gergo “Tuifl”) mantengono l’ordine con le loro aste e lasciano tracce del loro passaggio annerendo qualche viso». Ed è quello che è successo anche quest’anno e che si vede nel video pubblicato su Facebook da Emilio Giuliana, storico esponente della destra trentina, e poi ripreso da varie testate come La Voce del Trentino o Il Dolomiti.

Nel video assistiamo proprio ad uno dei “tipici” scontri tra Tuifl e Tratzer. Tant’è che uno dei “ragazzi di colore” malmenati – quello con il giubbotto blu – spiega che non c’erano migranti, non c’erano furti e non c’era nulla di più che la festa tradizionale.

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I Tuifl di Vipiteno (via Facebook.com)

L’autore del post è Maximilian Ploner, cittadino di Vipiteno e Tratzer vero, uno dei provocatori che assillano i diavoli proprio per farsi menare: «le scene del video si sono svolte intorno alle ore 13:00-13:30 e tutti noi Tratzer abbiamo continuato nello stesso modo fino alla sera. E questo dimostra che veramente non e cosi grave quello che è successo e che anche ci piace a trascorrere la giornata prendendo botte».

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E ancora: «il giorno dei diavoli per tantissimi Vipitenesi è il giorno piú bello di tutto l‘anno. Forse per persone che non sanno di che cosa si tratta il video puó sembrare brutale, pero per noi è normale». E soprattutto non ci sono migranti tra i Tuifl e i Tratzer. Anche il sindaco di Vipiteno Fritz Karl Messner spiega che«non sono stati atti di violenza. Non c’era nessun ferito. Tutti gli attori sono registrati in comune e vengono comunicati anche ai carabinieri». Da parte loro i Carabinieri confermano che non ci sono denunce né indagati.

Chi sono i Krampus e che cosa fanno

A diffondere per prima la notizia della «violenza dei Krampus sulla folla e gli extracomunitari» era stato il quotidiano La Voce del Trentino. Che in teoria essendo una testata giornalistica “della zona” (si dirà che il Trentino non è l’Alto Adige ma difficilmente un giornalista locale può ignorare cosa siano i Krampus) dovrebbe essere esperto di tradizioni locali e verificare meglio le notizie prima di darle. Anche perché quella dei Krampus è una tradizione che non si limita unicamente a Vipiteno ma è diffusa in tutto l’Alto Adige/Sud Tirolo.

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I diavoli di Vipiteno/Tuifl Sterzing hanno pubblicato un comunicato stampa dove spiegano che nel video diffuso sui social le persone che vengono frustate e prese a vergate sono appunto i Tratzer, che sono esclusivamente giovani ragazzi del luogo i quali sono «appositamente attrezzati per questo spettacolo con abbigliamento e imbottiture adeguati». Chi invece assiste alla sfilata non cerca lo scontro con i diavoli e quindi non viene avvicinato, anche perché tutte le persone coinvolte «sono personalmente conosciute dai Tuifl e hanno volontariamente cercato questo confronto, con una forma deliberata di provocazione in attesa di una punizione».

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Addirittura i Tuifl Sterzing hanno intenzione di denunciare quel diavolo che nel video viene colto nell’atto di tirare un calcio ad uno dei Tratzer perché «risulta un fatto inaccettabile e non ha nulla a che vedere con la tradizione». E anche se nel video della giornata del 5 dicembre scorso non sono state coinvolte persone con “un passato migratorio” gli organizzatori della festa vogliono precisare che «figli di genitori con un passato migratorio partecipano attivamente all’attività dei diavoli».

 

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