Politica

La storia dei 270mila euro di soldi pubblici utilizzati per “mettere in sicurezza” la casa di Elisabetta Casellati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-27

L’inchiesta del Domani. A richiedere e autorizzare i lavori sarebbe stata la Prefettura

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Prassi o non prassi? La vicenda che vede come protagonista Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata raccontata da Editoriale Domani che ha scoperto come la Prefettura si sia prodigata nell’autorizzazione di lavori di ristrutturazione, atti alla messa in sicurezza, della palazzina di Padova in cui la Presidente del Senato vive con il marito. Opere pagati con fondi pubblici, per l’ammontare di circa 270mila euro.

Casellati e i soldi pubblici per “mettere in sicurezza” la sua casa a Padova

Secondo la testata diretta da Stefano Feltri, i lavori di ristrutturazione sarebbe avvenuti in gran segreto all’interno di quella palazzina di proprietà di Giambattista Casellati, marito dell’attuale Presidente del Senato. 174mila euro per il rinnovamento degli infissi e per le altre opere murarie interne. Altri 94mila per il muro che circonda il giardino che dà sulla centralissima via Euganea. Si tratta di una delle strade più note di Padova, dunque sembra legittimo che una personalità come Elisabetta Casellati sia messa in sicurezza, essendo la seconda carica dello Stato.

Una dimora che negli ultimi tempi, in gran segreto, è stata sottoposta a qualche importante lavoro di ristrutturazione. Pagato con i fondi del ministero dell’Interno e della prefettura padovana.

Soldi pubblici che, dunque, sarebbero stati stanziati anche dal Viminale (così come la storia dei voli di Stato). Insomma, la sicurezza prima di tutto. Soprattutto per quel che riguarda la Presidente del Senato. Ma è stato così per tutti?

Prassi o non prassi?

Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian di Editoriale Domani hanno provato a contattare l’ufficio stampa della seconda carica dello Stato, ma senza ricevere risposta. Una risposta che, invece, è arrivata da altre personalità che hanno sottolineato come loro – mentre erano in carica – non avessero usufruito di questo privilegio fatto di soldi pubblici per lavori di ristrutturazione delle loro abitazioni. Neanche per la messa in sicurezza. I giornalisti hanno contattato lo staff di Sergio Mattarella, quello di Roberto Fico e i due ex Presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Piero Grasso. In tutti e quattro i casi, questa procedura di stanziamento di fondi pubblici non è mai stata attivata.

(Foto IPP/LM/Simone Piccirilli)

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