Lucia Azzolina e il terzo scenario del Coronavirus: «La scuola potrebbe non riaprire a settembre»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-30

La ministra a Newsroom su Rainews: “È possibile che a settembre si possa rientrare a scuola ma a piccoli gruppi”. Ma c’è anche un worst case scenario: “Il terzo, quello che nessuno si augura, con il coronavirus ancora aggressivo e quindi niente rientro in classe”

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“Stiamo lavorando per il rientro a scuola a settembre valutando con il comitato tecnico tre scenari diversi”, ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina a Newsroom su Rainews. “Il primo che si torni in tutta normalità con il tradizionale suono della campanella che accompagna le vite dei ragazzi; il secondo con il coronavirus che ancora non ci ha abbandonato, ma che non è aggressivo e quindi si rientrerà in classe piccoli gruppi, – ha spiegato Azzolina – magari con un parte di studenti ancora con la didattica a distanza, rispettando il distanziamento sociale e tutte le modalità di sicurezza. Il terzo, quello che nessuno si augura, con il coronavirus ancora aggressivo e quindi niente rientro in classe”.

Lucia Azzolina e il terzo scenario del Coronavirus: «La scuola potrebbe non riaprire a settembre»

Nell’intervista a Rainews24 la ministra ammette che “la scuola italiana non era pronta per fare la didattica a distanza, il ministero dell’Istruzione non era pronto. Abbiamo investito tutte le energie che avevamo con i webinar, i corsi di formazione, dando i device agli studenti. La didattica a distanza – osserva Azzolina – non sarà mai sostituibile alla didattica in presenza ma in questi mesi ci ha permesso di mandare avanti la scuola”. E spiega che “presto scriveremo un protocollo di sicurezza insieme alle parti sociali”. Ma le mascherine? All’esame di maturità, ha puntualizzato la ministra, “se uno studente sta a 4 o 5 metri dai suoi insegnanti non credo debba essere obbligato a portare la mascherina, se le distanze fossero inferiori allora sì”.

lucia azzolina rainews

Azzolina ha poi avvertito gli studenti che è meglio non prendere sottogamba l’esame di maturità, il cui oralone è programmato per il 17 giugno: “Il percorso scolastico degli studenti sarà considerato di più rispetto a quanto era stato considerato negli anni scorsi. Prima aveva una validità di 40 crediti, quei 40 crediti diventeranno 60. Questo significa valorizzare quello che lo studente ha fatto”. Quanto al colloquio “inizierà da un argomento che gli studenti concorderanno insieme ai loro professori sulle materie di indirizzo”. La ministra ha reso noto che “l’ordinanza sull’esame di Stato sarà pronta a breve e daremo tutti gli altri dettagli”. Ma “sta agli studenti studiare per non essere bocciati.

Azzolina e le scuole come centri estivi

“A luglio e agosto metterò a disposizione locali, cortili e palestre delle scuole per realizzare i centri estivi. Non ci sarà didattica e non verrà coinvolto il personale scolastico ma il Terzo Settore”, ha poi detto la ministra confermando le indiscrezioni di questi giorni: “Per i più piccoli stiamo studiando delle soluzioni non solo nella prospettiva di settembre ma anche molto più vicine nel tempo, sto lavorando con gli enti locali e gli altri ministri. La scuola riapre a settembre ma stiamo lavorando per dare risposte a maggio alle famiglie”.

lucia azzolina sabina guzzanti

Il ministero sta lavorando ad avvisi specifici per le scuole del secondo ciclo e per i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia), sempre per le dotazioni tecnologiche. “Abbiamo lavorato in tempi particolarmente rapidi perché siamo perfettamente consapevoli che le scuole hanno bisogno di queste risorse – ha affermato la ministra Lucia Azzolina -. I primi dati che emergono dal secondo monitoraggio sulla didattica a distanza che abbiamo concluso in questi giorni ci dicono che ci stiamo avvicinando alla copertura totale di studenti che avevano bisogno di un tablet o di un pc. Questo grazie ai fondi stanziati con il decreto Cura Italia, 70 milioni erano destinati a questo scopo, alla consegna di device che si trovavano nei laboratori delle scuole e alla collaborazione degli enti locali. Si tratta di uno straordinario lavoro fatto in sinergia nell’interesse dei ragazzi, affinché nessuno sia lasciato indietro”.

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