Politica
Il piano per la famiglia e i centri per i bambini da inizio maggio
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-29
La prossima settimana, se davvero la task force di ministri riuscirà a mettere a punto il “piano infanzia” con il via libera del comitato tecnico scientifico, si potrebbero aprire dei centri dedicati a un segmento preciso di bambini, quelli i cui due genitori lavorano entrambi
Repubblica scrive oggi che ieri (virtualmente) al ministero della Famiglia si è riunita la task force di ministri (Istruzione. Lavoro, Salute e Famiglia, più Anci e società di pediatria) che a tempo di record, insieme ai comuni dovrà preparare due protocolli da sottoporre al presidente Conte e al Comitato tecnico scientifico.
Il primo per le aree gioco che riapriranno dal 4 maggio, il secondo per i centri estivi. Un piano complicato e costoso che però lascia scoperta la fascia dei “bebè”, i bambini da zero a tre anni. Con i nidi chiusi per loro, ad oggi, restano soltanto genitori e nonni. Per tutti i bambini e i ragazzi dai 3 ai 14 anni, questa l’età dei centri estivi, le strutture riapriranno a giugno. Lunedì prossimo invece, porte aperte nei parchi e nelle aree gioco. Dove si stanno studiando le regole per permettere ai Comuni di organizzare attività per piccoli gruppi di bambini. Quindi attività all’aria aperta.
Ma sempre la prossima settimana, se davvero la task force di ministri riuscirà a mettere a punto il “piano infanzia” con il via libera del comitato tecnico scientifico, si potrebbero aprire dei centri dedicati a un segmento preciso di bambini, quelli i cui due genitori lavorano entrambi. Evitando, ad esempio, di affidarli ai nonni, ancora così esposti al contagio di coronavirus, di cui i nipoti potrebbero essere portatori sani. Utilizzando, in questa prima fase, per la cura di questa prima avanguardia, quel personale comunale di nidi e altre strutture per l’infanzia, oggi forzatamente chiuse.
Il piano infanzia ha bisogno di fondi speciali. Ma in gioco c’è il ritorno alla vita di milioni di minori che in questi mesi, hanno sofferto. Ansia, insonnia, paura, obesità, dipendenza dalla tecnologia (che comunque in parte li ha anche salvati). Famiglie impoverite. Per gestire questa estate speciale, in cui per la filosofia dei piccoli numeri si dovranno raddoppiare sia le strutture che i turni nei centri, serviranno centinaia di educatori e in più.
La ministra Bonetti ha stanziato 35 milioni per bandi destinati all’estate, la ministra del Lavoro Catalfo, ha proposto di utilizzare i voucher baby sitter «in modo più flessibile anche per il pagamento dei centri estivi». E la ministra Azzolina ha annunciato l’arrivo di 80 milioni di euro per nuove dotazioni tecnologiche, per i ragazzi non raggiunti dalla didattica a distanza.
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