La risposta di Lamorgese a Salvini sulla denuncia del Capitano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-30

La riposta della ministra dell’interno ai giornalisti che chiedevano un commento alle dichiarazioni dell’ex ministro Matteo Salvini, il quale ha annunciato di voler denunciare Lamorgese e il premier Giuseppe Conte per sequestro di persona relativamente alla gestione della nave Ocean Viking

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“Come ho detto per lui, lo dico anche per me: ritengo che nessuno si debba mai sottrarre alle proprie responsabilità, quindi semmai ci sarà una denuncia si vedranno le responsabilità”. Così il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha risposto, a margine di un evento sulla Shoah a Roma, ai giornalisti che chiedevano un commento alle dichiarazioni dell’ex ministro Matteo Salvini, il quale ha annunciato di voler denunciare Lamorgese e il premier Giuseppe Conte per sequestro di persona relativamente alla gestione della nave Ocean Viking.

Lamorgese, Salvini e la Ocean Viking

Nei giorni scorsi abbiamo spiegato perché le due vicende sono imparagonabili. La nave della Guardia Costiera italiana fu costretta a rimanere per giorni all’ancora nel porto di Augusta senza che alle 116 persone a bordo fosse concesso di scendere. La Ocean Viking, oltre a non essere una nave dello Stato italiano ha invece ottenuto il porto di sbarco. Il caso in questione è particolare perché il 26 gennaio (dopo aver tratto in salvo diversi migranti tra il 24 e il 25 gennaio) l’imbarcazione era già in attesa di un POS con 223 naufraghi a bordo ma ha invertito la rotta per condurre altre operazioni di salvataggio.

La prima è avvenuta nella notte del 26 gennaio, la seconda il giorno successivo, il 27 gennaio. A conclusione di tutti questi eventi SAR (e diciamolo, ad urne chiuse in Emilia-Romagna) il governo ha concesso l’autorizzazione allo sbarco a Taranto assegnando il POS esattamente come prevede il diritto internazionale in materia di soccorso in mare. Salvini forse non se ne è accorto, ma non è nemmeno la prima volta che l’Ocean Viking viene lasciata in mezzo al mare.

Le differenze tra caso Gregoretti e Salvini

Al di là del caso specifico – come abbiamo visto la Ocean Viking è stata impegnata in operazioni di soccorso fino a ieri – questa strategia di “dilazionare” i tempi per l’indicazione del POS è stata utilizzata anche dal governo Conte 1 per esercitare una pressione sulle ONG in modo da rendere più difficile operare nel contesto del Mediterraneo Centrale. Implicitamente, siccome si è fatto spesso così anche quando Salvini era al Viminale l’ex ministro dell’Interno sta dicendo che quando c’era lui anche lui era “denunciabile” per sequestro di persona. Ma evidentemente Salvini non ha ancora chiaro cosa significhi “sequestro di persona” e perché sia indagato per quel reato in relazione al caso Diciotti.

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Ma l’accusa di Salvini contro Lamorgese (e contro sé stesso) non regge. Per poter parlare di sequestro di persona ci devono essere infatti delle vittime di quel reato. Il reato specifico definisce il sequestro di persona la privazione della libertà personale di qualcuno da parte di un soggetto. Se guardiamo al caso dei naufraghi a bordo della Gregoretti è evidente che quelle persone non potevano disporre della propria libertà: si trovavano a bordo di un’imbarcazione dello Stato italiano dalla quale non potevano scendere perché qualcuno aveva stabilito che – pur essendo in porto – non dovevano farlo. Di fatto, senza alcun ordinanza dell’autorità giudiziaria i migranti erano “detenuti” a bordo di un’imbarcazione militare dello Stato Italiano, privati della loro libertà. A differenza loro i migranti a bordo della Ocean Viking non sono sotto sequestro, sono infatti liberi a bordo di un’imbarcazione privata operata da due ONG (SOS Mediteranee e Medici Senza Frontiere).

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A deciderlo fu Matteo Salvini che per questo motivo è indagato per sequestro di persona. Nel caso dei migranti a bordo della Ocean Viking i migranti non sono “sotto sequestro” per il semplice fatto che nessuno ha posto un veto allo sbarco. Il tribunale di Catania scrive invece che per la Gregoretti si può parlare di sequestro di persona perché Salvini «ponendo arbitrariamente il proprio veto all’indicazione di un “place of safety” al competente dipartimento per le libertà civili e per l’immigrazione…determinando la forzosa permanenza dei migranti a bordo dell’unità navale Gregoretti con conseguente illegittima privazione della loro libertà personale». Inoltre, in base al Decreto Sicurezza (che è tutt’ora in vigore) Salvini non poteva limitare l’accesso e la sosta alla Gregoretti perché il DL esclude esplicitamente il naviglio militare e le navi in servizio governativo.

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A questo aggiungete che Frédéric Penard, il direttore delle operazioni di Sos Mediterranee, ha chiesto ieri (27 gennaio) che venisse assegnato un Place of Safety “per sbarcare al più presto possibile”. Questa mattina il POS è stato assegnato. Il sequestro di cui parla Salvini semplicemente non esiste. Il leader della Lega però può sempre farsi processare per il caso Gregoretti, nella speranza di dare “il buon esempio” anche a Conte e Lamorgese.

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