La richiesta di posti di lavoro nella sanità e nella green economy

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-03

Il lavoro “verde”, quello hi-tech e quello qualificato avranno una marcia in più e sono quelli dove il tasso di rinnovamento degli organici e i numeri sarà più significativi. Entro il 2023 serviranno almeno 60 mila “specialisti nella salute di alta specializzazione” — leggi medici — e 70 mila tra ingegneri e architetti, professioni d

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Nei prossimi cinque anni l’economia italiana assumerà almeno 3 milioni di persone — calcola uno approfondito studio di Unioncamere — qualcosa come 1.643 al giorno. Ma l’80% dei nuovi occupati (2,6 milioni) andranno semplicemente a sostituire l’ondata di baby-boomers che si avvia alla pensione. Mentre la crescita “sana” — quella legata alla creazione di nuove aziende o all’espansione di quelle esistenti — resta asfittica come il nostro Pil: da oggi al 2023 garantirà nella migliore delle ipotesi 534mila posti, 292 al giorno. Briciole, per dare un’idea, rispetto alle 1.111 persone assunte ogni 24 ore da Amazon tra luglio e settembre scorsi.

La richiesta di posti di lavoro nella sanità e nella green economy

Ma, spiega oggi Ettore Livini su Repubblica, il turnover previdenziale — come dimostrano gli allarmi negli ospedali seguiti al varo di quota 100 — libererà oltre 600 mila posti nella sanità e nelle scuole.

I profili più richiesti — trasversalmente a tutti i settori — saranno invece quelli legati alla transizione digitale e alla green-economy, che genereranno nei prossimi cinque anni quasi 800mila offerte. Un timido squarcio di sereno in un’Italia che continua a muoversi a due velocità, sempre le stesse: l’80% delle nuove opportunità di lavoro sarà creato al Nord. E al centro, un po’ a sorpresa dopo il mini-boom degli ultimi anni, il saldo potrebbe essere addirittura negativo.

richiesta posti di lavoro
I posti di lavoro richiesti settore per settore (La Repubblica, 3 novembre 2019)

L’analisi di Unioncamere non misura tra le sue statistiche il numero dei robot (solo l’antipasto) che nei prossimi cinque anni andranno a sostituire in catena di montaggio o negli incarichi ripetitivi gli esseri umani. I mestieri meno qualificati e ritenuti da molti in via d’estinzione continuano però, numeri alla mano, a mostrare segni di resilienza: nei prossimi cinque anni ci sarà bisogno di 280 mila addetti ai lavori d’ufficio (73 mila contabili, 59 mila assistenti ai clienti, 137 mila per funzioni di segreteria), di 62mila operai per la catena di montaggio, di 112 mila tra conducenti di tir e ruspisti. Quasi 30 mila persone verranno assunte dall’esercito.

Ma soprattutto il lavoro “verde”, quello hi-tech e quello qualificato avranno una marcia in più e sono quelli dove il tasso di rinnovamento degli organici e i numeri sarà più significativi. Entro il 2023 serviranno almeno 60 mila “specialisti nella salute di alta specializzazione” — leggi medici — e 70 mila tra ingegneri e architetti, professioni dove il turnover sarà particolarmente elevato e le opportunità di impiego molte.

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