Opinioni
La protesta dei free-vax davanti alle chiese del Veneto
Giovanni Drogo 07/05/2018
La scuola è quasi finita e i free-vax, invece che pensare a mettere in regola con le vaccinazioni i propri figli per il prossimo anno scolastico sono ancora in lotta per evitare la temporanea esclusione da scuola per quest’anno. Dopo proteste a base di cartelloni e manifesti, tentativi di rimandare a più non posso la […]
La scuola è quasi finita e i free-vax, invece che pensare a mettere in regola con le vaccinazioni i propri figli per il prossimo anno scolastico sono ancora in lotta per evitare la temporanea esclusione da scuola per quest’anno. Dopo proteste a base di cartelloni e manifesti, tentativi di rimandare a più non posso la vaccinazione e rimanere a scuola continuando a prendere appuntamenti al centro vaccinale (con l’unico scopo di prendere tempo) la protesta si è trasferita domenica sul sagrato di alcune chiese venete a Silvelle e Campo San Martino in provincia di Padova.
Il flash mob è stato organizzato per protestare contro l’esclusione dalle scuole materne della parrocchia di alcuni piccoli alunni. Bambini che se venissero vaccinati potrebbero senza dubbio concludere l’anno scolastico senza problemi, ma l’intransigenza dei genitori evidentemente non ha limiti.
Le foto delle due manifestazioni, con i cartelli di rito e un paio di bambini usati per fare volantinaggio all’uscita da messa sono state postate nel gruppo Facebook di Corvelva, l’associazione free-vax veneta da anni molto attiva contro le vaccinazioni obbligatorie. Tra i manifestanti non mancava l’ex sindaco di Resana Loris Mazzorato, presenza fissa e pittoresca delle manifestazioni no-vax.
Tra i cartelli che si richiamavano alla dottrina cristiana dell’accoglienza ce n’era anche uno particolare: quello che paragonava le leggi razziali del 1938 alla legge Lorenzin.
Ai free-vax è noto che piace sentirsi vittima di ogni forma di sopruso, e cosa c’è di meglio che identificarsi con le vittime della barbarie nazista? In fondo già in passato Mazzorato aveva paragonato il dottor Roberto Burioni a Stalin e ad Hitler. L’idea del cartellone non è piaciuta però ad una delle amministratrici della pagina che teme – a ragione – che non faccia altro che il gioco di coloro che raccontano che i free-vax sono degli irresponsabili che non solo non hanno alcuna nozione di medicina ma che nemmeno conoscono la storia. Cosa che nei fatti sembra essere proprio così.
Nonostante i numeri davvero esigui la sparuta minoranza free-vax è riuscita ad ottenere, in seguito ad un colloquio con il parroco, rassicurazioni circa la possibilità di portare i bambini a scuola questa mattina. E dal momento che non ci sono post indignati di genitori che lamentano il “sopruso” subito pare che le cose siano andate proprio così. Un’altra grande lezione di democrazia free-vax, dove una ventina di persone sono in grado di essere numericamente più rilevanti della maggioranza dei genitori che rispettano la legge.