La proposta leghista sul “Bonus matrimonio” ha fatto infuriare anche il governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-11-21

Nonostante i tentativi di spiegazione, estendendo la detrazione dell’imposta anche alle nozze civili, da Palazzo Chigi è emersa una forte indignazione

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Questo bonus matrimonio non s’ha da fare. Nonostante la proposta sia arrivata direttamente, attraverso la presentazione di un disegno di legge, da uno dei partiti che sostengono (e compongono) la maggioranza di governo. Nelle ultime ore, infatti, c’è stato un braccio di ferro dialettico – a distanza – tra la Lega (protagonista di questa vicenda) e il resto dell’esecutivo. La proposta firmata da deputato del Carroccio (e vice-Capogruppo del partito di Matteo Salvini alla Camera dei deputati) Domenico Furgiuele, sostenuta anche dal Presidente della commissione Attività Produttive e Turismo, Alberto Gusmeroli, e dai parlamentari Simone Billi, Ingrid Bisa e Umberto Pretto (tutti in quota Lega) si è già scontrata con il muro sollevato da Palazzo Chigi.

Bonus matrimonio, anche il governo di dissocia dalla proposta della Lega

Prima il rilancio della notizia (con tanto di testo in cui si indicava una “fattispecie” di nozze, quelle celebrate in chiesa”), poi il tentativo di smussare gli angoli da parte dello stesso primo firmatario del disegno di legge che ha provato a spiegare che il riferimento esclusivo alla cerimonia religiosa fosse solamente un escamotage e che il tutto, secondo le prospettive delle modifiche parlamentari, sarebbe stato esteso anche alle nozze civili. Insomma, un pandemonio non richiesto scoppiato nelle mani dello stesso governo. Non a caso, come riportato dal quotidiano La Repubblica, da Palazzo Chigi hanno provato a spegnere le polemiche spiegando che questo bonus matrimonio non sarà mai discusso dal governo, riponendo il tutto dentro lo scatolone delle “iniziative di singoli parlamentari”. Ma non c’è solo questo.

“Il bonus nozze non fa parte della manovra, fa parte di una proposta di legge che ha presentato un deputato. Non credo che sia mai passato in mente a palazzo Chigi di dare un premio a chi si sposa in chiesa piuttosto a chi si sposa in Comune”. Parole e musica del Ministro della Difesa Guido Crosetto che, dunque, già ieri sera aveva smentito la possibilità di vedere questo “incentivo” nella prossima Manovra. E anche nel percorso parlamentare di questa legislatura.

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