La paura dei renziani: non essere rieletti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-16

Il Corriere della Sera racconta il terrore delle urne per i parlamentari passati con Matteo Renzi

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Una paura serpeggia nel clan dei renziani all’interno di Italia Viva. La paura che nel prossimo parlamento, vuoi per il taglio dei parlamentari vuoi per i risultati del partito, si rischi una riduzione impressionante del numero di posti. Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera scrive oggi che alcuni parlamentari di Italia viva, il partito fondato da Matteo Renzi tre mesi fa, cominciano ad avere il forte dubbio di avere sbagliato a lasciare il Partito Democratico — sebbene a settembre le decisioni furono già sofferte, e nessuno, ad esempio, dimentica le lacrime e i singhiozzi di Raffaella Paita, al termine di una riunione in commissione Trasporti.

I discorsi sono questi: «Abbiamo sondaggi inchiodati lì: tra un 3,8% e un 5,6%. E non ci vuole la Ghisleri per capire che il partito purtroppo stenta, non decolla, e che se si votasse domani, beh, molti di noi rischierebbero di non essere rieletti» (un deputato, in un salotto romano). Chiacchiere imprudenti in un miscuglio di stupore e delusione, ansia, preoccupazione: però tutto coincide con la cronaca parlamentare delle ultime ore. Renzi, sulla grande questione della riforma elettorale, boccia infatti l’ipotesi di un modello «spagnolo», aprendo invece a un «proporzionale» con soglia di sbarramento ad un bassissimo, prudente, eloquente 3%.

E non solo: quasi nelle stesse ore, dalle parti di Forza Italia vengono annunciati movimenti importanti che però non spostano forze fresche su Italia viva. Paolo Romani spiega che, con dodici senatori e venti deputati, è pronto ad andarsene, ma nel gruppo misto; Mara Carfagna fonda una robusta e potente associazione di 25 parlamentari, ma decide di restare con i forzisti (della serie: se dobbiamo provarci, tanto vale provarci da soli, con il nostro 3%). Ai parlamentari di Italia viva sono venute le vertigini.

sondaggi agorà

Le stesse che parecchi di loro provano anche ogni mattina quando iniziano la lettura dei quotidiani. Le vicende giudiziarie legate ai finanziamenti della fondazione Open ormai giornalmente si arricchiscono di nuovi dettagli; quanto invece alle feroci polemiche esplose sul giro di prestiti con cui Renzi è riuscito a comprarsi la villa di Firenze: interpellati, molti parlamentari di Italia viva in genere si limitano ad allargare le braccia, sospirano, scuotono la testa, vanno via. Ma una di loro, Lisa Noja, considerata una delle migliori parlamentari della Repubblica, l’altro giorno è andata su Twitter e ha cinguettato. «Pubblicare le foto della casa di @corradoformigli con attacchi e commenti aggressivi, senza ritegno per la sua privacy e quella della sua famiglia, violati nel loro diritto di vivere sereni tranquilli, è davvero una porcheria. Tutta la mia solidarietà a lui e alla sua famiglia». Un colpo duro: schierarsi con Formigli, e ignorare Renzi, che aveva cercato di paragonare il suo caso a quello del conduttore de La7, La guardia fidata del capo s’e infuriata.

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