La pagella del contribuente per i controlli del fisco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-17

Il rating di affidabilità fiscale servirà a far partire i controlli in caso di incongruenze. L’articolo 14 del collegato fiscale (dl 124/2019) che attribuisce all’Agenzia delle entrate ed alla Guardia di finanza la possibilità di utilizzare l’intero file XML delle singole fatture elettroniche

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La pagella del contribuente è una disposizione contenuta nel disegno di legge di bilancio 2020 rubricata «analisi di rischio». Si tratta di una disposizione che deve essere letta in combinazione con altre già in vigore o di prossima attuazione quali, ad esempio, quella contenuta nell’articolo 14 del collegato fiscale (dl 124/2019) che attribuisce, sempre all’Agenzia delle entrate ed alla Guardia di finanza, la possibilità di utilizzare l’intero file XML delle singole fatture elettroniche, eventuali allegati compresi, per le medesime attività di selezione ed analisi del rischio di evasione fiscale.

La pagella del contribuente per i controlli del fisco

A raccontarlo è Italia Oggi che spiega come ci sarà una sorta di rating che misura l’affidabilità sul piano fiscale. Il primo passo per costruire la pagella del contribuente riguarda l’incrocio tra i dati delle dichiarazioni fiscali e quello dell’anagrafe dei rapporti finanziari. Uno scostamento o una situazione dubbia farà partire un controllo più approfondito. Il quotidiano spiega anche che ci sono altri tre elementi destinati a diventare, almeno nelle intenzioni del legislatore, dei veri e propri assi portanti nella futura azione di contrasto all’evasione fiscale:

Il primo di questi è l’utilizzo di specifiche tecnologie in grado di facilitare l’individuazione di specifici profili di rischio di evasione. Il riferimento è alle nuove tecnologie informatiche già oggetto di specifica menzione nell’atto di indirizzo delle politiche fi scali di contrasto all’evasione per il triennio 2019-2021 nel decreto ministeriale dello scorso 30 aprile 2019. L’avvento della fatturazione elettronica e la continua implementazione delle informazioni da inviare all’anagrafe tributaria, comportano la necessità di un utilizzo e di un trattamento di tali impressionanti moltitudini di dati, soltanto attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche essendo ormai impensabile il ricorso ad attività di tipo analogico.

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Sanzioni e altre conseguenze dei reati tributari alla luce delle modifiche introdotte dal decreto fiscale (Il Sole 24 Ore, 26 ottobre 2019)

Il secondo elemento che emerge con forza dalla lettura della disposizione in commento è il superamento delle misure di tutela dei dati personali dei contribuenti attraverso l’introduzione di una deroga espressa alla normativa di riferimento (dlgs 196/2003) e il contemporaneo utilizzo di uno pseudonimo (una sorta di ulteriore QR-code) in luogo del codice fi scale del contribuente. Con l’approvazione della manovra 2020 nessun contribuente potrà più esercitare alcuni dei diritti fondamentali in tema di trattamento dei propri dati personali quali l’accesso e la richiesta di informazioni in relazione ad eventuali trattamenti in corso o la richiesta di correzione o eliminazione di dati e di informazioni errate o incomplete. L’inibizione di tali prerogative a favore dei contribuenti sarà giustificata in virtù del fatto che la lotta all’evasione fiscale verrà elevata, come recita la prima parte della norma in commento, al rango di «rilevante obiettivo di interesse pubblico».

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Le tasse più evase in Italia (Il Sole 24 Ore, 2 dicembre 2019)

L’ultimo asse portante delle future azioni di contrasto all’evasione indicato dalla norma in commento riguarda la centralità che viene attribuita all’archivio dei rapporti finanziari.

Leggi anche: Legge di Bilancio 2020: tutte le nuove tasse nella manovra

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