Opinioni

La manifestazione dell'11 e del 12 settembre con Pappalardo è stata annullata!

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-09-07

La manifestazione dell’11 e del 12 settembre a Roma di cui era promotore il generale Pappalardo è stata annullata. Ad annunciarlo è Simone Carabella con un video pubblicato su Facebook in cui spiega che un’ordinanza del Questore ha vietato la manifestazione per problemi di ordine pubblico. La prima era organizzata dal Movimento Liberazione Italia del […]

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La manifestazione dell’11 e del 12 settembre a Roma di cui era promotore il generale Pappalardo è stata annullata. Ad annunciarlo è Simone Carabella con un video pubblicato su Facebook in cui spiega che un’ordinanza del Questore ha vietato la manifestazione per problemi di ordine pubblico. La prima era organizzata dal Movimento Liberazione Italia del generale dei Carabinieri in pensione Antonio Pappalardo. La seconda era organizzata da Riprendiamoci l’Italia, Avviso di Sfratto. Secondo quanto dice Carabella, già difensore degli italici costumi dall’invasione degli immigrati nonché capo popolo dei genitori no-vax, nel video alle forze dell’ordine è arrivata la voce che qualcuno avrebbe fatto qualche “gesto inconsulto” durante la manifestazione e questo avrebbe messo in pericolo i partecipanti.

Il generale Antonio Pappalardo, che non l’ha presa benissimo, su Facebook ha postato una sua risposta al Questore dalla quale si evince che l’annullamento della manifestazione dell’11 settembre 2017 dalle ore 15,00 alle ore 20,00 è per un presunto “alto rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Pappalardo però spiega anche che l’annullamento è dovuto «alla mia “incitazione” fatta sul web, in cui sostanzialmente invito le forze di polizia a stare con il popolo per “cacciare via i delinquenti che stanno in Parlamento da oltre tre anni … con la sentenza in mano … per rifondare lo Stato e dare credibilità alle Istituzioni”, per far ritenere ciò un atto pericoloso per la sicurezza e l’ordine pubblico». E Pappalardo scrive che il Questore ha anche citato «la frase riportata nella denuncia alla Stazione Carabinieri di Palermo del 28 agosto u.s., che “il presidio della piazza termina solo se le forze dell’ordine daranno esecuzione alla suddetta sentenza”, come motivazione per vietare la sua utilizzazione». Insomma, a quanto pare la manifestazione è stata annullata per quanto ha detto Pappalardo. Infine Pappalardo chiude così:

Cercherò di convincere i manifestanti, che vengono con i loro mezzi, a fermarsi sul Raccordo anulare, per consentire ad una delegazione di sette persone, di cui faccio riserva di farLe conoscere i nomi, da me capeggiata, di consegnare all’Autorità di Pubblica Sicurezza di Piazza di Monte Citorio intorno alle ore 16,00 del 12 settembre 2017 una lettera da recapitare al Capo dello Stato con un invito ad uniformarsi al contenuto della sentenza n.1 del 9 gennaio 2014 della Corte Costituzionale.

antonio pappalardo manifestazione 11 12 settembre
La rivoluzione rivoluzionaria di Pappalardo voleva dare vita ad una repubblica federale fondata su sei stati federati che sono: la Pedania, le Tre Venezie, l’Etruria, la Partenopea, la Sicilia e la Sardegna. Tutto avrebbe dovuto essere possibile grazie alla “Carica del 1001”, la scelta del nome non sembra essere casuale e pare far riferimento proprio al famoso cartone animato, perché le rivoluzioni sono una cosa seria.

Il programma della Rivoluzione del generale Pappalardo

La Carica dei 1001 era un viaggio in veliero da Marsala a Roma che voleva percorrere al contrario la spedizione dei Mille (i quali però partirono da Quarto, a Genova). Il programma è denso di appuntamenti e  i 1001 in realtà sono poco più di una ventina. Ci sono i 18 valorosi del Veliero “Lady” e i meno fortunati di un panfilo da 15 metri. Le bevande sono incluse, la colazione probabilmente solo nel “Lady”, l’unico dotato di cambusa. Costo della “rivoluzione” croceristica è di sessantamila euro più IVA (il che la rende meno conveniente della lotta all’immigrazione di Defend Europe). Avrebbero dovuto essere 90 fortunati Liberatori a sostenere le spese della rivoluzione, alla modica cifra di 800 euro a testa.
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Per motivi di spazio non tutti i Liberatori avrebbero potuto partecipare alla crociera. Ma chi lo avrebbe fatto sarebbe stato insignito di una medaglia ricordo da mostrare ai nipoti o alla fidanzata.
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Infine c’è da segnalare che quelli di Popolo Unico non hanno preso bene la notizia del rinvio e accusano Carabella di averla più o meno sabotata.
11 12 settembre pappalardo carabella
 

Leggi sull’argomento: 11 e 12 settembre: la rivoluzione del generale Pappalardo

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