Attualità
11 e 12 settembre: la rivoluzione del generale Pappalardo
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-08-30
Il Generale ci riprova: tra l’11 e il 12 settembre non prendete impegni che c’è la rivoluzione. E mentre i Forconi stanno a guardare l’ex senatore (con vitalizio) cerca finanziatori per una crociera nel Tirreno
Non prendete impegni per settembre perché ci saranno non una ma addirittura due rivoluzioni della ggente che vuole dire basta. L’11 e il 12 settembre infatti sono previste due importanti manifestazioni di protesta. La prima organizzata dal Movimento Liberazione Italia del generale dei Carabinieri in pensione Antonio Pappalardo. La seconda avrà luogo sempre a Roma ma il giorno dopo ed è organizzata da Riprendiamoci l’Italia, Avviso di Sfratto. Quest’anno infatti i Forconi hanno deciso di giocare d’anticipo e c’è da scommetterci che anche questa volta sarà un successo.
La rivoluzione dell’11 settembre ci donerà un’Italia Federale
Sulla sua pagina Facebook il generale promette che l’11 settembre “sarà un giorno tragico per gli abusivi e disonesti”. Il Movimento Liberazione Italia ha davvero intenzione di cacciare questo governo abusivo (perché non eletto da nessuno!1) e già in un’occasione ha tentato di passare dalle parole “ai fatti”. Era il 14 dicembre 2016 e Pappalardo tentò senza successo di arrestare l’ex parlamentare Osvaldo Napoli che si trovava a passare nei pressi di Montecitorio.
Pappalardo si è da qualche tempo allontanato dal movimento rivoluzionario dei Forconi del 9 dicembre perché – ha spiegato in una recente intervista – erano “datati e vecchi e soprattutto non volevano più fare quella rivoluzione che il Popolo Italiano vuole fare”. La rivoluzione però non sarà una rivolta armata ma una rivoluzione “per cambiare il sistema” perché “le cose non vanno bene” e l’obiettivo è quello di cambiare l’assetto istituzionale a partire dalla forma scelta dalla Repubblica italiana ovvero quella dello Stato unitario e non federale. Il primo cambiamento che la rivoluzione rivoluzionaria di Pappalardo apporterà alla Costituzione sarà quello di dare vita ad una repubblica federale fondata su sei stati federati che sono: la Pedania, le Tre Venezie, l’Etruria, la Partenopea, la Sicilia e la Sardegna. Tutto sarà possibile grazie alla “Carica del 1001”, la scelta del nome non sembra essere casuale e pare far riferimento proprio al famoso cartone animato, perché le rivoluzioni sono una cosa seria.
Il programma della Rivoluzione del generale Pappalardo
La Carica dei 1001 è un viaggio in veliero da Marsala a Roma che vuole percorrere al contrario la spedizione dei Mille (i quali però partirono da Quarto, a Genova). Il programma è denso di appuntamenti e scopriamo che i 1001 in realtà sono poco più di una ventina. Ci sono i 18 valorosi del Veliero “Lady” e i meno fortunati di un panfilo da 15 metri. Le bevande sono incluse, la colazione probabilmente solo nel “Lady”, l’unico dotato di cambusa. Costo della “rivoluzione” croceristica è di sessantamila euro più IVA (il che la rende meno conveniente della lotta all’immigrazione di Defend Europe). Saranno 90 fortunati Liberatori a sostenere le spese della rivoluzione, alla modica cifra di 800 euro a testa.
Per motivi di spazio non tutti i Liberatori potranno partecipare alla crociera. Ma quelli che lo faranno avranno la fortuna di essere insigniti di una medaglia ricordo da mostrare ai nipoti o alla fidanzata e soprattutto potranno cantare durante tutto il viaggio l’inno “Liberatori Alati”. Una volta sbarcati ad Ostia i Liberatori marceranno in corteo fino a Piazza Montecitorio, ovviamente cantando l’Inno.
Per tutti coloro invece che non parteciperanno alla crociera si immagina che siano ancora validi i consigli dati da Pappalardo qualche tempo fa: portatevi un panino. A farvi compagnia ci saranno anche quelli del Popolo Unico evidentemente stanchi di lottare con gli uffici dell’Anagrafe dei Comuni italiani.
A Roma i Liberatori avranno anche una guida turistica d’eccezione. Si tratta di Simone Carabella già difensore degli italici costumi dall’invasione degli immigrati nonché capo popolo dei genitori no-vax. Ed infatti la manifestazione di Pappalardo, che oltre alla politica corrotta lotta contro immigrati e vaccini, è stata inserita di diritto tra le manifestazioni dei genitori che contrari all’obbligo vaccinale che temono che i vaccini siano pericolosi.
E niente paura se la rivoluzione dell’11 settembre non andrà a buon fine. Per rimediare il giorno dopo viene organizzata un’altra rivoluzione, quella di Riprendiamoci l’Italia. E se non bastasse il 15 settembre ci potremo tutti tenere per mano nella grande catena umana intorno al Parlamento.
Non mancheranno ovviamente quelli che parteciperanno per CACCIARE QUESTI NEGRI e riprendersi l’Italia. E sarà bello, bello davvero, vedere sovranisti, fascisti, federalisti e signoraggisti tutti uniti andare a fare “la rivoluzione” in crociera e scoprire che per cambiare le cose dovranno organizzare un’altra rivoluzione e poi un’altra ancora. Perché nel gergo di questi rivoluzionari “rivoluzione” è diventato sinonimo di manifestazione. Ma non c’è nulla di rivoluzionario nel manifestare per chiedere di sbattere fuori tutti gli immigrati o di abrogare la legge sui vaccini obbligatori. Però per sessantamila euro e una crociera pagata, vuoi mettere?