La lettera che svela il bluff del Comune di Roma sulla metro C

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-04

Il consorzio chiede al governo di nominare un commissario per la gestione dell’appalto e accusa la Raggi di porre “ostacoli alla realizzazione dell’opera”

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Una lettera che questa mattina il consorzio Metro C spa ha inviato al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai ministri delle Infrastrutture e del Bilancio, rispettivamente Paola De Micheli e Roberto Gualtieri, al Prefetto di Roma, Gerarda Pantalone e per conoscenza a Roma Metropolitane, al sindaco di Roma, Virginia Raggi e al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in merito alla situazione dell’appalto della linea C svela il bluff del comune su Roma Metropolitane e chiede al governo di nominare “con carattere di urgenza un apposito commissario straordinario” per la gestione dell’appalto della linea C della metropolitana di Roma “conferendogli tutti necessari poteri, ai sensi e per gli effetti della normativa richiamata in oggetto, per l’espletamento delle funzioni atte a rimuovere i numerosi ostacoli alla realizzazione e al completamento dell’opera”.

La lettera che svela il bluff del Comune di Roma sulla metropolitana

“La nostra società – si legge nella lettera riservata e che è stata svelata dall’agenzia di stampa DIRE – ha appreso in queste ore la decisione del socio unico di mettere in liquidazione Roma metropolitane, committente del procedimento in oggetto. La situazione venutasi a creare desta inevitabilmente preoccupazione in tutti gli attori coinvolti, Metro C SpA in primis e tutto il sistema bancario che finanzia il processo di realizzazione di un’opera di preminente interesse nazionale, andando ad ostacolare ulteriormente lo sviluppo delle attività oggetto di affidamento, con il concreto rischio di pregiudicare definitivamente l’obiettivo di pervenire al completamento del tracciato fondamentale da Monte Compatri a Clodio”.

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L’assessore al bilancio di Roma Gianni Lemmetti

“Non si può fare a meno di evidenziare in questa sede- prosegue Metro C spa- l’ingiustificata inerzia e le gravi inefficienze da parte dell’amministrazione. Intendiamo riferirci in particolare alle evidenti responsabilità del committente e degli uffici di Roma Capitale nell’aver assunto in ritardo rispetto alle esigenze del progetto, o in taluni casi addirittura omesso, le determinazioni che avrebbero dovuto di volta in volta adottare di concerto con gli altri finanziatori e nell’esercizio delle proprie funzioni al fine di garantire la necessaria continuità operativa e gestionale dell’affidamento”.

La storia delle talpe sepolte della metro C

La mancanza di un efficace e continuativo coordinamento fra i diversi attori del procedimento, elemento indispensabile per realizzare un’infrastruttura dall’importanza della linea C- scrive ancora il Consorzio- ha costituito e costituisce ancora oggi uno dei principali fattori condizionanti l’avanzamento dei lavori. Emblematica di tale condotta è stata la gestione del progetto definitivo della sub-tratta Colosseo-Venezia, trasmesso al committente nel 2014 per la relativa approvazione. A distanza di ben 5 anni il progetto di un’opera qual è la stazione Venezia, la cui rilevanza strategica per la mobilità della città dovrebbe renderla obiettivo primario per l’amministrazione, non ha visto nemmeno la via dell’iter di legge per l’acquisizione del finanziamento necessario. Entro la fine del corrente anno le due talpe completeranno lo scavo delle gallerie e una volta cementate rimarranno sepolte nel sottosuolo di via dei Fori imperiali. La linea resterà così priva della possibilità della comunicazione fra binari per lo scambio dei treni alla stazione Colosseo, impedendo in tal modo il corretto funzionamento in condizioni di efficienza e sicurezza”.

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Foto da: Salviamo la metro C

“Tale condotta è stata registrata anche in relazione alle diverse varianti necessari al fine di recepire prescrizioni di enti terzi- si legge ancora nella lettera di Metro C spa- Al fine di una esaustiva rappresentazione della situazione non si può fare poi a meno di evidenziare le plurime violazioni contrattuali di cui il committente si e’ reso responsabile, da un lato, attraverso l’adozione di una serie di indebite e unilaterali detrazioni e penalizzazioni e, dall’altra, mettendo e/o ritardando il pagamento di lavori e prestazioni rese dalla scrivente, regolarmente certificati e fatturati”.

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Pietro Calabrese, assessore ai trasporti della Giunta Raggi

Infine la richiesta di un commissario. “Considerata la prossima messa in liquidazione di Roma Metropolitane- scrive Metro C spa– appare evidente lo stato di Forte preoccupazione venuti ad accentuare circa la capacità del committente, o di ciò che resterà di questo, di affrontare e risolvere lo stato di grave incertezza determinato in relazione alla ampio quadro di criticità irrisolte che caratterizzano lo sviluppo dell’affidamento e che mettono fortemente a rischio il mantenimento dei livelli occupazionali in una fase particolarmente delicata per l’intero comparto delle opere pubbliche. Alla luce di quanto sopra esposto, considerato che la linea C della metropolitana di Roma costituisce un intervento infrastrutturale di carattere prioritario, vogliamo l’eccellentissime autorità in indirizzo valutare la sussistenza delle condizioni per disporre con carattere di urgenza la nomina di un apposito Commissario straordinario conferendogli tutti necessari poteri ai sensi e per gli effetti della normativa richiamata in oggetto, per l’espletamento delle funzioni atte a rimuovere i numerosi ostacoli alla realizzazione e al completamento dell’opera”.

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