Economia
La demagogia del binario unico
neXtQuotidiano 20/07/2016
Il professore di economia dei trasporti Marco Ponti spiega cosa c’è che non va nella non disinteressata campagna dei “raddoppi ovunque”
Marco Ponti, professore di economia dei trasporti al Politecnico di Milano, spiega oggi sul Fatto Quotidiano che l’incidente in Puglia poco c’entra con il binario unico e perché sarebbe antieconomico il sistema dei “raddoppi ovunque”:
La gran parte dei treni viaggiano semi-vuoti, nonostante siano talmente sussidiati da avere le tariffe più basse d’Europa. Molti sono poco usati perché esistono servizi di autobus paralleli o migliori, o perché l’automobile privata risulta insostituibile, nonostante sia molto tassata, a causa della dispersione degli insediamenti (questo accade anche al Nord). Poi ovviamente, come ovunque nel mondo, alcuni servizi sono sovraccarichi nelle ore di punta.
Aumentare mezzi e personale nelle ore di punta per i servizi ferroviari costa complessivamente molto caro: un treno costa come dieci autobus, e nelle orenon di punta sarebbe terribilmente sottoutilizzato. Le linee locali al Sud sono a binario unico: lo sono, con limitate eccezioni, ovunque nel mondo, compreso in Svizzera e nel Nord Italia. Una linea a binario unico serve senza problemi 80 treni al giorno, e anche di più con sistemi di blocco avanzati. Sulla linea d el l’incidente viaggiavano circa 60 treni al giorno.
SU QUESTA QUESTIONE in tv e sulla stampa, se ne son lette di tutti i colori, portando acqua al mulino alla non disinteressata campagna dei “raddoppi ovunque”. La decisione di raddoppiare questa linea appare dal punto di vista tecnico, economico e di sicurezza del tutto ingiustificata (ci sono stati incidenti molto gravi in Europa anche su linee a quattro binari, e perfino su quelle di alta velocità). Dove servono davvero i servizi ferroviari locali a semplice o doppio binario? Dove c’è una utilizzazione del servizio che le giustifichi, e in particolare nelle linee di accesso alle grandi aree urbane e metropolitane, dove sono essenziali per ridurre la congestione, e linee ben utilizzate da treni carichi costano anche molto poco alle casse pubbliche, e giovano all’ambiente.
Dove la domanda non potrà mai essere sufficiente (occorrono serie analisi caso per caso, ma diciamo 40 treni carichi al giorno per una linea a semplice binario), si possono fornire eccellenti servizi pubblici con costi inferiori. E occorre farlo,perché ogni euro pubblico sprecato significa un euro pubblico in meno per servizi pubblici di trasporto migliori e più utili.Sempre sesi decide di considerare il trasporto pubblico una priorità sociale prima di altre, scelta discutibile. Ma le varie corporazioni premono e hanno molta voce in Parlamento.