Opinioni
La correzione di rotta di Pietro Grasso sui vaccini
di dipocheparole
Pubblicato il 2018-01-23
Nella puntata di Agorà dell’11 gennaio scorso Pietro Grasso se ne era uscito con una dichiarazione un po’ curiosa sui vaccini, sull’obbligo e sulla raccomandazione: “Grasso: Per me è stato un problema di informazione, secondo me ha fatto bene il Veneto dove i vaccini sono stati accettati perché è stata fatta una politica di informazione. […]
Nella puntata di Agorà dell’11 gennaio scorso Pietro Grasso se ne era uscito con una dichiarazione un po’ curiosa sui vaccini, sull’obbligo e sulla raccomandazione:
“Grasso: Per me è stato un problema di informazione, secondo me ha fatto bene il Veneto dove i vaccini sono stati accettati perché è stata fatta una politica di informazione. Al di là della obbligatorietà, al di là del problema […] per me è importante che ci sia questa sicurezza sanitaria, però l’informazione è importante.
Conduttrice: Però il Veneto non era d’accordo con l’obbligatorietà.
Grasso: Però ha raggiunto gli stessi effetti con l’informazione”.
“Sono per i #vaccini e per la buona informazione sui vaccini” @PietroGrasso @liberi_uguali. #agorarai pic.twitter.com/2rneWgtYN1
— Agorà (@agorarai) 11 gennaio 2018
Le dichiarazioni di Grasso erano state sottoposte a fact-checking da Lavoce.info, che aveva dimostrato che le affermazioni del leader di LeU erano sbagliate: «In sostanza, in Veneto le coperture non raggiungono la soglia obiettivo dell’obbligatorietà vaccinale del 95 per cento e sono addirittura ben inferiori alla media italiana. Per quanto possa essere auspicabile, non è dunque vero che in Veneto l’informazione abbia raggiunto gli stessi risultati dell’obbligatorietà. Nell’attesa che Pietro Grasso comunichi agli elettori una posizione chiara sulle vaccinazioni, la sua dichiarazione – alla luce dei dati – non può che risultare FALSA».
Oggi Pietro Grasso è tornato sull’argomento sulla sua pagina Facebook dove, senza correggere in alcun modo le affermazioni precedenti né citare il Veneto o LaVoce.info, sposa però una posizione politica di fondamentale accoglimento (attuale) dell’obbligo a causa del calo delle coperture vaccinali, auspicando che un’informazione capillare ed efficace porti ad una scelta volontaria, consapevole e responsabile in futuro. In pratica è la stessa posizione del M5S. E appoggia la scelta del governo di reintrodurre l’obbligo nella situazione data.