La cocaina trovata nell’auto di Paolo Pirino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-02

La droga è stata ritrovata dai militari nel corso degli accertamenti sulla Smart “ForFour”, sequestrata all’indagato. La cocaina, nascosta in bustine di plastica, era posta nel passaruota anteriore destro dell’auto

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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, nel corso degli accertamenti tecnici sull’auto di Paolo Pirino, hanno ritrovato 31 grammi di cocaina. Pirino, assieme a Valerio Del Grosso, è accusato dell’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso davanti al John Cabot, pub in zona Appio, nella Capitale. La droga è stata ritrovata dai militari nel corso degli accertamenti sulla Smart “ForFour”, sequestrata all’indagato. La cocaina, nascosta in bustine di plastica, era posta nel passaruota anteriore destro dell’auto. Al termine degli accertamenti la droga è stata sequestrata.

La cocaina trovata nell’auto di Paolo Pirino

Pirino è attualmente accusato insieme a Valerio Del Grosso e Marcello De Propris di omicidio nel caso di Luca Sacchi. Secondo la ricostruzione del GIP nello zaino di Anastasiya Kylemnyk c’erano duemila euro in mazzette da 20 e da 50 e servivano per acquistare erba. Valerio Del Grosso e Paolo Pirino dovevano vendergliela ma non ce l’avevano, così hanno preso dalla loro Smart una mazza da baseball e una pistola, verosimilmente una calibro 38, per rapinare i due fidanzati. A quel punto, “in via Teodoro Momsen e all’uscita del pub John Cabot, si avvicinavano alla vittima e alla fidanzata Anastasiya, che deteneva il denaro nello zaino, e mentre il Pirino colpiva con una mazza alla nuca Kylemnyk intimandole di consegnare lo zaino che le strappava una volta in terra, il Del Grosso, alla reazione del Sacchi che affrontava l’aggressore, esplodeva contro il Sacchi un colpo d’arma da fuoco, da distanza ravvicinata, in direzione del capo e ne provocava il decesso”.

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La ricostruzione dell’omicidio di Luca Sacchi (Il Messaggero, 25 ottobre 2019)

È stato Del Grosso a portare gli investigatori nei luoghi doveva aveva nascosto borsa, ogiva e portafogli. Una specie di ammissione anche se ieri mattina all’alba si è avvalso della facoltà di non rispondere. A raccontare le sue ultime ore è stata Giorgia, sua «amica da moltissimi anni» ma «da 3 giorni» sua fidanzata. «Il 23 ottobre (giorno dell’omicidio, ndr) Valerio mi ha messaggiato chiedendomi di uscire insieme per una passeggiata. Durante l’uscita, Valerio mi ha riferito che mentre era in compagnia di Pirino lo stesso aveva dato una bastonata a una persona, non specificandomi il motivo».

Valerio Del Grosso e Anastasiya Kylemnyk

Quella notte, i due dormono in un albergo di Roma. Il giorno seguente, dopo un pranzo a Trastevere, vanno a cena con amici, uno di loro mette in guardia la ragazza. «Chiedevo spiegazioni a Valerio cercando di capire meglio cosa avesse fatto. Mi diceva che aveva sparato in testa a una persona. Tutti gli amici, me compresa, gli consigliavamo di andarsi a costituire». Valerio non lo ha fatto, ha preferito andare in albergo, tanto che il pm parla di pericolo di fuga. Al commissariato, però, c’è andata la sua famiglia.

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Paolo Pirino, uno dei due fermati per l’omicidio di Luca Sacchi

Secondo la ricostruzione dei magistrati è stata  la giovane ucraina, nella Capitale dal 2003, ad aver mostrato agli spacciatori giunti da Casal Monastero i soldi nel suo zainetto di pelle rosa: rotoli di banconote da 20 e 50 euro per un totale di 2mila, denaro che sarebbe dovuto servire per acquistare una partita di marijuana sufficiente per lei e tre amici che si trovavano nel John Cabot Pub. A mettere nei guai la fidanzata di Luca Sacchi c’è la testimonianza di Valerio R., amico e contatto di Del Grosso che aveva chiesto di portare la droga all’Appio Latino. E ora la posizione della baby sitter potrebbe aggravarsi.

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