La circolare di Maria Elena Boschi che vuole controllare gli atti dei ministri

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-07

La sottosegretaria chiede un vaglio preventivo sulle proposte dei colleghi. Che non la prendono benissimo. Ma lei risponde parlando di fake news

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Per dirla con Gianni Cuperlo, forse servirà per far stare più “sereno” il governo Gentiloni. Eppure la circolare inviata dalla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi a tutti i dipartimenti, gli uffici e le strutture del governo in cui si sostiene che ogni decreto ministeriale, ogni nomina, ogni singolo atto amministrativo o documento prodotto dai dicasteri – e destinato a transitare da Palazzo Chigi – dovrà essere sottoposto al suo vaglio preventivo non sembra essere stata apprezzata dai colleghi di governo.

La circolare di Maria Elena Boschi che vuole controllare gli atti dei ministri

Del documento racconta oggi Tommaso Ciriaco sul quotidiano La Repubblica – che oggi si è preso dell’«omofobo» dal sottosegretario Scalfarotto per aver osato parlare delle unioni civili – e risale a venerdì 28 aprile. Lo firma il segretario generale Paolo Aquilanti, ma la regia dell’operazione è proprio dall’ex ministra delle Riforme.

L’elenco dei destinatari della missiva è assai vasto: «A tutti i Dipartimenti, Uffici e Strutture”, si legge. I toni della circolare, poi, sono diretti, al limite del perentorio. «Si richiama l’attenzione sulla necessità di far pervenire in preventiva visione alla Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio, per il tramite del Segretario Generale, ogni schema del provvedimento, destinato ad essere adottato in forma di Dpcm o Dpr».

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La circolare di Maria Elena Boschi sugli atti dei ministri (La Repubblica, 7 maggio 2017)

Ma non basta, perché la casistica è tanto vasta da compendere quasi ogni passo formale dei ministri: «La stesse indicazioni – prosegue il testo – dovranno essere seguite per gli schemi di atti amministrativi e per i documenti, di qualsiasi natura, da sottoporre alla deliberazione o all’esame del consiglio dei ministri». Tutto, praticamente, deve finire sotto la lente della Boschi.

La supervisione della Boschi

La circolare sostiene anche che «Prima che lo schema venga trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni o alla Conferenza unificata o alle Commissioni parlamentari o al Consiglio di Stato o ad altri organi, autorità, istituzioni o enti dei quali sia prevista la consultazione, come pure in caso di consultazione pubblica o quando il provvedimento debba essere rimesso alla valutazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato».
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La notizia della circolare che affida la supervisione dei provvedimenti è un “classico esempio di fake news: nessun commissariamento, semplicemente il segretario generale di Palazzo Chigi ha inviato una circolare con cui ha invitato i ministeri a rispettare le regole che già esistono, nulla di nuovo”, risponde però la Boschi, interpellata al suo arrivo all’assemblea Pd. “Se poi – aggiunge – le regole le vogliamo cambiare sono la prima a dare una mano ma le regole che ci sono vanno rispettate. È solo una raccomandazione in questo senso, niente di più”.

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