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Iva Zanicchi finalmente ne dice una giusta su Covid e vaccini
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-08-11
La cantante torna a parlare della morte del fratello e del contagio che ha colpito, nei giorni scorsi, sua sorella. E sottolinea come il vaccino sia fondamentale per evitare le forme più gravi di questa malattia, come confermato dalle sue esperienze personali
Si è vaccinata il 22 giugno, mostrando a tutti i suoi follower social le immagini della sua immunizzazione. Ma Iva Zanicchi ha sofferto – e non poco – a livello personale e familiare per il Covid. A novembre, la cantante, sua sorella e suo fratello si sono contagiati. E proprio quest’ultimo, cardiopatico, non è riuscito a superare la malattia. Ora anche la sorella maggiore è risultata positiva ai test, ma il vaccino ha fatto sì che non si sviluppasse la forma più grave del Covid.
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Iva Zanicchi finalmente ne dice una giusta su COVID e vaccini
Nei giorni scorsi, l’Aquila di Ligonchio (questo il suo soprannome) ha fatto ritorno nella sua città natale. Non metteva piede nella cittadina in provincia di Reggio Emilia dall’inizio della pandemia. E non lo ha fatto anche quando protestava per le restrizioni natalizie imposte dal governo. Per questo, un anno e mezzo dopo, l’aria di casa torna a riempire i suoi polmoni. E da lì lancia appelli – raccolti da Il Corriere della Sera – a sostegno della campagna di immunizzazione.
“Io ricordo che quando ero bambina i vaccini si facevano senza discutere e salvavano milioni di vite. Ora dicono che quella era mancanza di libertà, ma cosa vuol dire? E se invece tu non ti vaccini e metti a rischio gli altri, dove è la libertà? Allora isolati e stai per conto tuo chiuso in casa”.
Una posizione netta, anche se c’è chi ricorda sue vecchie (ma neanche troppo) posizioni contradditorie su questa pandemia. Ma lei dice di non ricordarsi episodi particolari (come quando disse di scappare quando incontrava un cittadino cinese) ma, comunque, dice di aver commesso errori anche lei. Colpe che, però, sono inferiori rispetto a quelle di altri:
“Se io ho minimizzato, di certo non ho mai detto che il Covid era un’influenza, come invece hanno fatto anche dei medici importantissimi. Di certo però all’inizio non credevo potesse essere l’ecatombe che poi si è rivelata”.
Lei il Covid e i suoi effetti li ha vissuti e li sta vivendo sulla sua pelle. Dal giorno della sua infezione – con tanto di ricovero – ha ancora alcuni dolori, provocati anche dall’età (come conferma lei stessa). Ma questo virus le ha portato via il fratello che, all’epoca del contagio, non poteva essere vaccinato perché i prodotti anti-Covid non erano ancora disponibili. Ma quei vaccini sono arrivati qualche mese dopo e stanno salvando la vita alla sua sorella maggiore (85 anni) che è risultata positiva al tampone, ma non ha sviluppato la forma più grave della pandemia. Per questo motivo l’Aquila di Ligonchio critica i no vax: “Chi dice che questo virus non esiste è un imbecille o un cretino. Mia sorella sta bene perché si era già vaccinata”.
(foto: da Instagram)