Iva Zanicchi contro il Natale “senza gli affetti più cari” per le restrizioni anti COVID

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-12-09

Iva Zanicchi ha sofferto molto a causa di COVID-19. E’ stata ricoverata con una polmonite bilaterale e ha perso un fratello. Nonostante queste esperienze terribili però ieri sera a Fuori dal coro ha affermato: “A Natale è importantissimo avere gli affetti più cari vicino, ma non lo capite?”

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Iva Zanicchi ha sofferto molto a causa di COVID-19. Si è ammalata, è stata ricoverata con una polmonite bilaterale e per fortuna è guarita. Come tante persone ha spiegato che il contagio è avvenuto proprio in famiglia. A Verissimo la Zanicchi qualche tempo fa spiegava: «Tutto è cominciato il 5 novembre. Ho sentito dei dolori strani a mani e arti e il giorno dopo sono peggiorati. Avevo poche linee di febbre, ma avevo già capito, era il Coronavirus. Pensavo di poterlo evitare, stupidamente, perché sono sempre stata attenta. Non è stato un raduno di famiglia, ma il nipotino di mia sorella ha fatto la cresima. Finito il tutto sono venuti a casa, dopo due giorni eravamo contagiati. Penso sia stato quell’evento a scatenare tutto, ma non accuso nessuno. La causa non è importante. Inizialmente pensavo di poterlo curare a casa, poi Alessandro delle Iene mi ha consigliato di fare degli accertamenti. Me li ha presi lui, e devo ringraziarlo. Mi hanno diagnosticato la polmonite bilaterale. Ho pianto, ho avuto la sensazione che non sarei più uscita, ma è durata solo un attimo». La cantante ha anche subito una grave perdita a causa del Coronavirus. Suo fratello non è stato fortunato come lei; non ce l’ha fatta. Si è ammalato di Coronavirus ed è morto.

Nonostante queste esperienze terribili però ieri sera a Fuori dal coro la Zanicchi, durante un discorso di Mario Giordano contro le restrizioni che impediscono gli spostamenti tra comuni nei giorni di Natale e Santo Stefano che ci riducono ad “amebe” ha affermato: “E’ vero che il Natale deve essere una festa religiosa, ma proprio per questo anche per chi crede è importantissimo avere gli affetti più cari vicino, ma non lo capite?”. Il punto è che lo capiscono tutti, ma ora non si può fare diversamente. Come spiegava anche Nino Cartabellotta pochi giorni fa rispondendo al presidente della regione Lombardia Lorenzo Fontana che parlava di disastro sociale per il divieto di spostamento tra comuni “Credo che la cosa più importante è capire qual è il concetto di disastro. Quando nell’ultimo mese abbiamo fatto già 20mila decessi, io credo che questo sia già un disastro se non una grande tragedia. Quello che è importante è capire qual è la delicatezza del momento perché trovandoci nella fase di culmine della curva che sta cominciando la discesa sia dal punto di vista dei casi attualmente positivi, sia dei pazienti ospedalizzati, sia dei pazienti in terapia intensiva, è evidente che in questo momento ogni incremento della circolazione delle persone rischia di far risalire nuovamente il numero dei casi. Ci troviamo nella fase più delicata della gestione di questa epidemia dovendo attraversare un periodo abbastanza critico che è quello di fatto della parte piena dell’inverno e del picco di influenza che arriverà intorno alla fine di gennaio. Poi sul fatto che ci troviamo di fronte ad un evento straordinario come una pandemia in coincidenza di un periodo natalizio che ha determinato queste cose allora non si può non essere d’accordo, ma è importante decidere le priorità per decidere cosa è realmente nella vita in questo momento va messo al primo, al secondo e al terzo posto”. Magari chi non ci è passato lo potrebbe comprendere meno, ma, cara signora Iva, perchè lei che è stata così duramente colpita, proprio frequentando gli affetti più cari, non aiuta chi non ha le idee chiare in questo momento?

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