Lo Ius Soli e la bufala dell'islamizzazione dell'Italia

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-08-28

In questa estate di propaganda la legge che più ha finito per essere oggetto di favole è quella sulla cittadinanza per i bambini nati e cresciuti in Italia, impropriamente definita “ius soli”. La campagna di mistificazione, ricorda giustamente oggi Mario Calabresi su Repubblica, ha prima cominciato a intorbidire le acque sostenendo che questa legge serve …

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In questa estate di propaganda la legge che più ha finito per essere oggetto di favole è quella sulla cittadinanza per i bambini nati e cresciuti in Italia, impropriamente definita “ius soli”. La campagna di mistificazione, ricorda giustamente oggi Mario Calabresi su Repubblica, ha prima cominciato a intorbidire le acque sostenendo che questa legge serve a trasformare in italiani tutti coloro che sbarcano sulle nostre coste, nascondendo che può accedere alla cittadinanza chi è nato in Italia da genitori con regolare residenza da almeno 5 anni, o chi è arrivato entro il dodicesimo anno di età ma ha completato un intero ciclo di studi. Non ci sarà quindi nessuna corsa a partorire in Italia, come pronosticavano gli autori di alcune delle bufale più gettonate sullo ius soli.

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Gli alunni stranieri iscritti nelle scuole per cittadinanza e religione (La Repubblica, 28 agosto 2017)

Ma c’è anche chi ha sostenuto che con lo ius soli si rischia di islamizzare l’Italia. In queste infografiche pubblicate in base agli studi della Fondazione Moressa però si dimostra che non è vero. Nelle scuole e tra coloro a cui si applicherebbe la nuova legge qualora venisse approvata, i musulmani sono un terzo dei bambini e dei ragazzi, la maggioranza invece appartiene a famiglie cattoliche e cristiane, protestanti o ortodosse.
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I paesi d’origine (La Repubblica, 28 agosto 2017)

I minori stranieri in Italia al primo gennaio 2017 sono circa un milione, il 21% della popolazione immigrata totale. I maschi sono il 52% e le femmine il 48%. Per tracciare un identikit di chi potrà diventare italiano, i ricercatori della Moressa hanno esaminato i dati relativi agli alunni stranieri nell’anno scolastico 2015/2016: un campione di 815mila ragazzi, che in buona parte coincide con i potenziali beneficiari della riforma. Complessivamente tra i banchi di scuola si contano oggi oltre 200 nazionalità diverse, anche se le prime dieci rappresentano da sole i due terzi del totale. Ebbene, tra i nuovi italiani sarebbe record di bambini con genitori romeni, albanesi o marocchini, ovvero le tre comunità più numerose in Italia. Sarebbero loro a dividersi il podio, subito sotto troveremmo i figli di cinesi, filippini, indiani, moldavi, ucraini, pachistani e tunisini. E quale sarebbe la religione di questi nuovi cittadini? “Possiamo stimare le religioni degli alunni stranieri in Italia – scrivono alla Moressa – partendo dal presupposto che gli immigrati provenienti da un determinato Paese, ne rispecchino anche la ripartizione per gruppi religiosi”. E cosi’ tra le nazionalita’ dell’Est Europa, la maggioranza e’ di religione ortodossa (87% in Romania, 93% in Moldavia, 70% in Ucraina). I cattolici sono invece in maggioranza nelle Filippine (85%) e registrano comunque una presenza diffusa in Europa e in Africa. I musulmani sono in prevalenza nel Nord Africa, nei Balcani e in alcuni Paesi asiatici (Pakistan, Afghanistan). Complessivamente la maggioranza degli alunni stranieri (44%) è di religione cristiana.

Leggi sull’argomento: Tutte le bufale sullo ius soli

 

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