Ius Culturae: la nuova legge sulla cittadinanza ai bambini stranieri

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-09-28

M5S e PD fanno ripartire il testo in Parlamento. Relatore del testo sarà il grillino Brescia. La volta scorsa, annusato il vento contro i profughi, Di Maio fece saltare l’accordo con la complicità del Partito Democratico. Stavolta sarà quella buona per 800mila bambini?

article-post

Ci sono 800mila bambini stranieri in Italia che aspettano di essere riconosciuti pienamente come cittadini. C’erano anche nella scorsa legislatura, quando una legge impropriamente chiamata dello ius soli venne affossata per paura di una piazza di razzisti e per decisione del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle.

Ius Culturae: la legge sulla cittadinanza ai bambini

Oggi la legge torna d’attualità con un altro nome dopo un’intervista alla ministra della Famiglia Elena Bonetti e un annuncio di ieri alla Camera:  la commissione Affari costituzionali discuterà giovedì prossimo i testi di modifica della legge di cittadinanza. Lo ha annunciato ieri il presidente della commissione Giuseppe Brescia (M5S), spiegando: «Serve una discussione che metta all’angolo propaganda e falsi miti, guardi in faccia la realtà e dia un segnale positivo a chi si vuole integrare». Immediati i consensi da parte del Pd. E la replica del leader leghista, Matteo Salvini: «La Lega si batterà contro lo ius soli, comunque lo chiamino, contro la cittadinanza facile, senza se e senza ma. Se questa è la priorità del governo, povera Italia…».

ius soli all'italiana
Lo ius soli nei paesi europei (Corriere della Sera, 16 giugno 2017)

Ovviamente, l’Italia è povera perché ci sono leader che parlano di legge sulla “cittadinanza facile”, un po’ come le donne di facili costumi. Nella realtà lo ius soli indica la concessione della cittadinanza a tutti quelli che nascono in Italia e questo non era previsto in quella che nella scorsa legislatura veniva chiamata legge sullo ius soli. E c’è da segnalare che all’epoca per contestare la legge la destra italiana metteva manifesti come questi, ovvero voleva una legge che consentisse al nato in Italia da genitori stranieri di essere da subito cittadino italiano. Ovvero, Forza Nuova voleva lo Ius Soli anche se non lo sapeva. Questo per dire che c’era grande confusione sotto il cielo, anche se purtroppo la situazione non era per niente eccellente.

ius soli forza nuova senato - 6

Ius Soli e Ius Culturae: giochi di parole per un servizio giusto

Ma siccome, tanto per restare in tema di citazioni cinesi, non importa tanto il colore del gatto, importa che prenda il topo, oggi la maggioranza cambia nome a una legge per riproporre concetti identici a quelli della scorsa legislatura, ancorché sacrosanti: lo ius culturae è il principio che lega la cittadinanza al fatto di aver frequentato le scuole nel paese dove si risiede prima dei 12 anni. La legge depositata alla Camera che il 3 ottobre riprenderà il cammino con più ampie chance di successo, spiega oggi Ilario Lombardo su La Stampa, è in realtà proprio uno ius culturae, cioè legato al completamento del ciclo scolastico dei figli di migranti (un alunno su dieci nelle scuole italiane). Ma bisogna anche ricordare come finì la volta scorsa:

Di Maio fu tra coloro che nella scorsa legislatura, annusato il vento contro i profughi, si immolarono per far saltare la legge, nonostante i numeri in Parlamento ci fossero. Tattica e prudenza, però, frenarono anche il Pd. Ora il clima è diverso. Gli oppositori si sono fusi tra loro e per spuntare le armi di Salvini serve una nuova sfida sull’integrazione, che «senza un riconoscimento normativo – sostiene il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti – sarebbe solo un contenitore vuoto».

ius soli
La legge attualmente in vigore e quella in discussione all’epoca (Il Messaggero, 17 giugno 2017)

Chissà se stavolta sarà quella buona o se si deciderà di fare o cedere alla propaganda sulla pelle di 800mila bambini.

Leggi anche: Tutte le bufale sullo ius soli

Potrebbe interessarti anche