I dati ISTAT e i primi “risultati” del Decreto Dignità

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-31

Secondo l’INPS si rischiavano di perdere ottomila posti di lavoro all’anno. Il governo smentiva e negava. Oggi i dati sull’occupazione dell’ISTAT ci dicono che…

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Oggi ISTAT ha pubblicato i dati sull’occupazione di settembre mentre dalla scorsa estate c’era molta curiosità attorno agli effetti del Decreto Dignità sul mercato del lavoro italiano dopo le polemiche sugli ottomila posti di lavoro che si sarebbero persi ogni anno secondo l’INPS. Posto che poco più di mese di tempo per un giudizio compiuto è troppo poco, secondo i dati diffusi oggi dall’Istat il tasso di disoccupazione è risalito al 10,1%.

Ecco a voi i primi risultati del Decreto Dignità

Le persone in cerca di lavoro sono 2.613.000, in aumento di 81 mila unità (+3,2%) rispetto ad agosto e in calo di 288 mila unità su settembre 2017. Un dato su cui pesa anche il calo degli inattivi, coloro che non hanno un impiego né lo cercano, calati di 41 mila unità. Male anche il dato sui giovani: la disoccupazione giovanile risale al 31,6%, in aumento di due decimi di punto rispetto al mese precedente. Ma il numero che ci interessa di più è il dato sugli occupati, diminuiti di 34 mila unità su agosto (-0,1%). Un calo concentrato soprattutto sui dipendenti permanenti (-77mila) mentre aumentano gli occupati a termine (+27mila) e i cosiddetti indipendenti, cioè imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi (+16mila).

decreto dignità istat

Il risultato di -77mila per i contratti a tempo indeterminato, che secondo le intenzioni del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio sarebbero dovuti aumentare con la stretta sulle tipologie “precarie”, è uno dei più forti degli ultimi due anni. Gli occupati sono calati di 34mila unità a settembre, mentre l’INPS ne pronosticava ottomila in un anno. Il decreto è entrato in vigore il 14 luglio, poi è stato convertito in legge ad agosto, con l’introduzione del regime transitorio fino al 31 ottobre.

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