Economia
IRPEF e IRES: rinvio al 20 luglio
neXtQuotidiano 23/06/2020
La proroga dei versamenti di imposte dirette e Iva in scadenza al 30 giugno arriverà con un Dpcm per spostare la scadenza al 20 luglio senza maggiorazioni e poi dal 21 luglio al 20 agosto (in virtù della pausa estiva) per chi opterà di andare alla cassa con lo 0,40% in più
Un comunicato stampa del ministero dell’Economia ha annunciato ieri una proroga al 20 luglio per i versamenti di Irpef, Ires e Iva in scadenza al 30 giugno per i 4,5 milioni di contribuenti che sono tenuti all’applicazione delle pagelle fiscali. Il MEF ha annunciato il prossimo varo di un Dpcm per rivedere le scadenze di pagamento. Il provvedimento viene incontro alle richieste di professionisti e imprese alle prese con un momento di gravissima carenza di liquidità a seguito della pandemia di Covid-19. Spiega oggi Il Sole 24 Ore:
La proroga dei versamenti di imposte dirette e Iva in scadenza al 30 giugno arriverà con un Dpcm per spostare la scadenza al 20 luglio senza maggiorazioni e poi dal 21 luglio al 20 agosto (in virtù della pausa estiva) per chi opterà di andare alla cassa con lo 0,40% in più. Lo ha annunciato il ministero dell’Economia con un comunicato, nella serata di ieri. Uno slittamento in avanti che sarà calibrato sulla platea dei contribuenti su cui sono elaborati gli Isa. In pratica, saranno interessati anche forfettari e minimi, che non sono obbligati a compilare gli Isa ma si ritrovano nelle categorie per le quali le pagelle fiscali sono state comunque predisposte.
A conti fatti si tratta di una platea potenziale di quasi 4,5 milioni di contribuenti che potrebbero avere un po’ più di respiro nei versamenti in scadenza a fine mese dopo le difficoltà finanziarie conseguenti al lockdown e al calo del volume d’affari prodotto dall’emergenza coronavirus. Come stimato dal Sole 24 Ore del 18 maggio, la scadenza vale 29 miliardi per Irpef, Ires e sostitutive (il saldo 2019 e l’acconto 2020 dell’Irap sono stati, infatti, cancellati dal Governo con il DI rilancio ora all’esame della Camera). Una cifra che aveva finora indotto anche il Mef a desistere dall’ipotesi di concedere più tempo per i versamenti, anche in considerazione del differimento già disposto entro il 16 settembre perla ripresa dei pagamenti di Iva, ritenute e contributi sospesi peri mesi di marzo, aprile e maggio.
Ma non solo, perché nell’amministrazione finanziaria era finora prevalso il ragionamento che non c’erano ragioni tecniche per differire in avanti i termini in quanto il software per gli Isa 2020 è stato rilasciato il 4 maggio. Tuttavia ha prevalso la tenacia con cui il mondo produttivo ha chiesto uno slittamento. In particolare i commercialisti hanno fatto notare agli interlocutori istituzionali le difficoltà a cui stanno facendo fronte gli studi. Con un ingolfamento di adempimenti prodotti sia dalle sospensioni a causa del coronavirus sia dal lavoro extra arrivato, ad esempio, perla richiesta di indennità Basti pensare che appena una settimana fa è stato aperto il canale per l’invio telematico alle Entrate delle istanze di fondo perduto.