Virginia Raggi chiude Roma per due gocce di pioggia e ai romani non resta che ridere

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-12-13

Oggi a Roma c’era l’allerta meteo, perché ieri la Protezione Civile ha diramato un bollettino con allerta gialla. Quindi esattamente come previsto non è successo nulla. Tranne che la Raggi ha chiuso scuole, parchi e cimiteri

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A Roma oggi c’è l’allerta meteo e la sindaca Virginia Raggi ha disposto la chiusura delle scuole, di ogni ordine e grado. Non solo visto che «la sicurezza dei nostri figli e dei cittadini è la cosa che ci sta più a cuore». oggi sono stati chiusi anche tutti i parchi, cimiteri e ville storiche. Ma non basta: la situazione era così apocalittica che la sindaca ieri invitava a «limitare il più possibile gli spostamenti». Cos’è successo a Roma oggi? Nubifragi? Inondazioni? Nulla.

Tutto chiuso per due gocce d’acqua?

E così la sindaca premurosa è diventata oggetto dello sfottò dei romani, alcuni dei quali per nulla contenti di essere stati costretti a trovare una soluzione (a pagamento) per lasciare i figli a casa. La sindaca, beata lei, ha potuto portare il figlio al Campidoglio. Gli altri invece hanno dovuto pagare la baby sitter. E i presidi romani hanno duramente criticato la scelta di tenere chiuse le scuole: «aver chiuso le scuole a Roma oggi fa ritornare alla mente Esopo con il suo al lupo al lupo. In realtà le modeste precipitazioni hanno creato più allarmismo e disagi alle famiglie, che seria preoccupazione per l’incolumità del personale scolastico: alunni, insegnanti e docenti» ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, Mario Rusconi.

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Rusconi ha fatto notare che «nell’ordinanza c’è, invece, scritto che i presidi devono presidiare gli istituti, un’espressione vaga e ambigua che non c’è nel contratto di lavoro dei dirigenti scolastici» e che proprio oggi ha partecipato ad un convegno alla Galleria Nazionale cui hanno preso parte diverse scolaresche provenienti dal Nord Italia. Il disastro tanto annunciato non c’è stato. Sono caduti degli alberi che hanno danneggiato i veicoli in sosta, ma questo forse lo si poteva prevenire con una corretta manutenzione delle alberature.

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Si dirà che la prudenza non è mai troppa e che è stata la Protezione Civile a diramare l’allerta. Ma per Roma il servizio di emergenza prevedeva deboli precipitazioni e un’allerta gialla con un rischio di criticità idrogeologico ordinario e uno di criticità idraulica assenteDavvero Virginia Raggi ha chiuso mezza città perché era prevista una pioggerellina con un po’ di vento?

Una sindaca troppo premurosa o una sindaca che sa che a Roma non funziona nulla nemmeno quando c’è il sole?

E visto che ai romani era stato detto di limitare gli spostamenti ATAC ha pensato bene di dare una mano: la stazione di Castro Pretorio della linea B della metro è stata chiusa a causa di un guasto tecnico agli impianti dalle tre e mezza del pomeriggio fino alle 16:45. Nel complesso però a Roma c’è stata sì la pioggia ma non tale da giustificare l’allarmismo della sindaca e il provvedimento di chiusura delle scuole.

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Non resta che prenderla con ironia. Un utente segnala un fulmine e un tuono alle 16:14. Un altro invece il cielo nuvoloso con un po’ di pioggia.

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Non manca la foto di un bel tramonto, la classica quiete dopo la tempesta, se non fosse che la tempesta non c’è stata.

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Ha riscosso invece un discreto successo il post di un utente che segnalava che dopo i lavori di via di Torre Rossa «le griglie dei tombini sono state “murate” completamente dall’asfalto». Per fortuna che il tanto temuto pericolo maltempo non si è concretizzato, altrimenti altro che pulire tombini e caditoie come (non) si fa a Roma.

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Alla fine il dubbio è che si sia diramata l’ordinanza più per paura di non saper gestire un’eventuale emergenza che per un eventuale pericolo per studenti e cittadini. Perché tutti siamo d’accordo che se arriva un uragano le scuole vadano chiuse, e nessuno si aspetta certo che Roma affronti lo tsunami con la compostezza dei giapponesi ma per una pioggerella era necessario lanciare allarmi apocalittici? E tutto al prezzo di enormi disagi per gli abitanti della città, soprattutto quelli che non si possono portare i figli a lavoro. Ai romani che non possono dire nemmeno piove governo ladro non resta che consolarsi per la nuova festività in calendario: l’allerta meteo.

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