Via l’IRAP di giugno per tutte le imprese?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-12

Il Sole 24 Ore scrive che cade il vincolo della perdita di fatturato per lo stop alla rata di giugno, che interesserà tutte le imprese fino a 250 milioni di giro d’affari

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Cade il vincolo sulla perdita di fatturato per lo stop alla rata di giugno dell’Irap. Il Sole24 Ore spiega che lo stop all’imposta regionale sulle attività produttive interesserà tutte le imprese fino a 250 milioni di volume d’affari, con l’eccezione di banche e assicurazioni. Il quotidiano racconto che la battaglia sull’Irap all’interno della maggioranza è proseguita fino a tarda sera. Perché l’annuncio televisivo di domenica sera, in cui il ministro dell’Economia Gualtieri aveva parlato di uno stop alla rata di giugno per una «fascia di imprese che ha subito un danno economico evidente», ha cominciato a far emergere l’idea dei limiti alla platea che aveva acceso le discussioni pomeridiane nella maggioranza.

Via l’IRAP di giugno per tutte le imprese?

Ora gli 1,9 miliardi necessari a evitare la rata di saldo e acconto di metà giugno vengono raccolti limando qua e là i tanti capitoli di un provvedimento che è rimasto aperto fino all’ultimo.

Tra le novità dell’ultima ora spunta anche un abbassamento della soglia di fatturato (fin qui prevista a 5 milioni) per accedere agli aiuti a fondo perduto. Una prima ipotesi aveva parlato di un abbassamento a 3 milioni, ma i calcoli sono proseguiti fino a tarda notte in vista di un consiglio dei ministri che potrebbe tenersi oggi. Nella prima versione la tagliola del fatturato avrebbe escluso solo le imprese nate nel 2019, con lo stesso meccanismo pensato per i contriobuti a fondo perduto (anche loro ieri sera al centro di una riformulazione). Ma un vincolo sulla perdita di fatturato per tutte le altre imprese avrebbe aggiunto complicazioni a un aiuto fiscale che altrimenti sarebbe semplice, immediato e automatico.

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Un inciampo del genere non sarebbe certo stato un inedito per il fisco italiano. Ma c’è un problema in più, ed è dato dal contesto nel quale si colloca il taglio Irap. Che di fatto avrebbe imposto alle imprese di agire «al buio». Perché con il decreto ancora da approvare e da inviare alle Camere, la data del saldo e dell’acconto Irap sarebbe caduta nel pieno delle discussioni parlamentari sulla conversione.

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