IMU e TARI, la situazione nelle città italiane

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-08

L’appuntamento con l’acconto (che vale circa 10 miliardi) è “nazionale”, sottolineano gli assessori. E il Governo nulla ha disposto, limitandosi a esonerare da questa prima rata solo il comparto turistico: alberghi, B&B, stabilimenti balneari

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Il Sole 24 Ore pubblica oggi un’infografica che riepiloga la situazione nelle città italiane per i tributi locali come IMU e TARI. Da Venezia a Napoli, da Firenze a Palermo, i maggiori Comuni si sono mossi per rimodulare il calendario 2020 di acconti e saldi della tassa rifiuti. Alcuni l’hanno fatto già a inizio lockdown, come Milano con l’ordinanza sindacale dell’11 marzo. Altri si dicono pronti a farlo, come Bari che guarda al termine per l’approvazione delle tariffe 2020 (31 luglio), o Catania che si prepara a tirare fuori un nuovo calendario entro il 30 giugno (con prima probabile scadenza al 31 luglio). Altri ancora – vedi Torino, Genova e Pescara – hanno anche previsto una doppia corsia di date, per utenze domestiche e no. Se sulla tassa rifiuti i Comuni mostrano “facilità” di movimento, il discorso cambia quando si parla di Imu. Tra una settimana, il 16 giugno, c’è l’appuntamento con l’acconto della nuova imposta, che da quest’anno accorpa anche la Tasi. E – almeno tra le grandi città – sono rari i casi di proroga.

L’appuntamento con l’acconto (che vale circa 10 miliardi) è “nazionale”, sottolineano gli assessori. E il Governo nulla ha disposto, limitandosi a esonerare da questa prima rata solo il comparto turistico: alberghi, B&B, stabilimenti balneari. Vero. Però i margini per differire i termini ci sono, garantiti dalla legge di Bilancio 2020 (160/2019) che consente la proroga locale in «situazioni particolari», come ben può essere l’emergenza in corso.

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L’IMU e la TARI nelle città italiane (Il Sole 24 Ore, 8 giugno 2020)

Tra i principali Comuni l’ha deciso Venezia, spostando la data al 16 luglio. E sta per deciderlo Taranto: il 16 settembre per le famiglie, il 16 dicembre per le imprese colpite dal lockdown. Stanno invece pensando a una moratoria di interessi e sanzioni sia Bari che Messina. Mentre Roma ha sospeso fino al 30 settembre l’invio degli avvisi di accertamento Imu. Anche se – riflettono alcuni – grazie al ravvedimento si potrà comunque sanare l’eventuale ritardo versando la sanzione minima ridotta pure dopo un anno dalla scadenza.

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